Cultura e Spettacoli

Nel tempio dei direttori c'è il gran ritorno di Muti

Una "sfilata" di maestri e solisti leggendari. Concerto di Chailly per celebrare Toscanini

Nel tempio dei direttori c'è il gran ritorno di Muti

La Scala e la musica sinfonica: avanti tutta con i grandi maestri. Quelli che per la maggior parte ormai - esclusi qualche debutto o gran ritorno - abitano al Piermarini. Nel senso che i loro nomi, anche per la Stagione 2016/2017, come altre volte, compaiono sul cartellone dell'ente lirico. Che conferma, accanto all'attività dei palcoscenici d'opera e di danza, il suo prestigio come meta sinfonica, oltre che per i massimi direttori d'orchestra, anche per i solisti nazionali e internazionali. La nuova Stagione, dunque, vedrà sul podio alcune delle più grandi bacchette della scena mondiale. E non solo.

I GRANDI DIRETTORI

In testa il direttore musicale del Teatro Riccardo Chailly, e con lui nomi che vengono ormai considerati leggendari. La carrellata è lunga, ma vediamone alcuni: ecco Christoph von Dohnànyi, Zubin Mehta, Georges Prêtre e ancora Bernard Haitink. Della serie i grandi ritorni: dopo dodici anni quello del maestro Riccardo Muti. E ancora Maris Jansons e i concerti straordinari, e per continuare nel segno dei nomi di spicco, anche Antonio Pappano e Christoph Eschenbach, per le serate benefiche. Ma vediamo il cartellone dei prossimi mesi.

Dopo l'inaugurazione, alla testa della Filarmonica scaligera, di Chailly, avvenuta a fine ottobre attraverso l'avvio di un percorso brahmsiano (tra l'altro a giugno ci sarà il Concerto in re maggiore op. 77 per violino e orchestra, con una grande solista come Anne Sophie Mutter, e la Quarta sinfonia) a metà dicembre (11, 14, e 15) in occasione del 225° anniversario della morte di Mozart sarà il turno di Ádám Fischer, con la Sinfonia concertante in mi bemolle magg. KV 364 e il Requiem in re minore KV 626 (completamento di Franz Süssmayr) di Amadeus. Con il consueto Concerto di Natale - straordinario - diretto da Christoph von Dohnànyi il 22 dicembre (Nona sinfonia di Beethoven), il Teatro conferma ancora il suo impegno nell'esecuzione del repertorio tedesco.

Come si diceva al principio, la Scala è la «casa» preferita e frequentata artisticamente da tanti grandi direttori di fama internazionale e per questo, periodicamente, certi ritorni sono immancabili. Tra quelli sempre attesi dal pubblico italiano, uno dei personaggi più affezionati all'ente lirico-sinfonico, è Zubin Mehta. Dopo l'impegno straussiano del 2016, infatti, il direttore ritorna a dirigere la Filarmonica (dal 23 al 25 gennaio): in programma ci sono Anton Webern (Sechs Stücke für Orchester op. 6), Franz Joseph Haydn (Sinfonia n. 96 The Miracle) e Franz Schubert (Sinfonia n. 8 D. 944 «Die Grosse»).

OCCHIO A HAITNIK

Sul podio si potrà vedere anche Georges Prêtre (dal 13 al 17 marzo); con pagine classiche che sono memorabili: ecco, dunque, sui leggii Pini di Roma di Respighi, le Danze ungheresi di Brahms, la Suite n. 2 da Der Rosenkavalier di Richard Strauss e La Valse di Ravel. Seguirà un altro grande nome: Paavo Järvi alla testa della Filarmonica, con la Sinfonia n. 7 in mi minore di Mahler (dal 13 al 18 maggio).

Haitnik, invece, ha voluto di nuovo presentare una pagina tra le più alte del corpus musicale d'Occidente: la Missa solemnis in re maggiore op. 123 di Beethoven (dal 23 al 26 giugno). Tra i protagonisti sul palcoscenico ci saranno il Coro e l'Orchestra del Teatro alla Scala, solisti Camilla Tilling, Gerhild Romberger, Peter Sonn e Hanno Müller-Brachmann. E ancora, per quanto riguarda la sinfonica e i recital scaligeri, c'è anche il calendario degli altri Concerti Straordinari.

IL RITORNO DI MUTI

Dopo l'acclamato passaggio di quattro solisti di rango - Krassimira Stoyanova, Daniela Barcellona, Francesco Meli e Dmitry Belosselskiy - alle prese con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi e, lo scorso 3 dicembre, le celebrazioni mozartiane con un recital pianistico di Maria João Pires, si arriva a due date speciali, perché sono quelle del ritorno di Riccardo Muti (già direttore musicale del Teatro dal 1986 al 2005). Il maestro manca dal Piermarini dal concerto con i Wiener Philharmoniker del 2 maggio 2005; il suo arrivo, molto atteso, avverrà a gennaio con la Chicago Symphony Orchestra, di cui è direttore musicale dall'anno 2010. Due i programmi previsti: il 20 verranno eseguiti Contemplazione di Alfredo Catalani, Don Juan op. 20 di Richard Strauss e la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Cajkovskij; il 21 si ascolteranno Konzertmusik per archi e ottoni op. 50 di Paul Hindemith, In the South (Alassio) op. 50 di Edward Elgar e Una notte sul Monte Calvo e i Quadri da un'esposizione (orchestrazione Maurice Ravel) di Modest Musorgskij.

Musica Maestro, giriamo pagina: tra i grandi nomi anche quello di Mariss Jansons, che il 5 febbraio sarà alla testa della sua Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks con la Nona di Mahler.

RICORDANDO TOSCANINI

La chiusura di questo ciclo di concerti toccherà al «padrone di casa», ovvero a Riccardo Chailly; accadrà il 25 marzo. Celebrazione, con Orchestra e Coro, del 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini, in un programma: di Ludwig van Beethoven la Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92 e dai Quattro pezzi sacri di Verdi: Stabat Mater e Te Deum. Cantica: Inno delle nazioni per tenore, coro e orchestra. Uno sguardo a tutto il cartellone, con un passo indietro.

MUSICA PER IL BENE

Molti grandi nomi infatti si sono già espressi lo scorso ottobre. Un mese in cui c'è stata una particolare concentrazione di eventi a scopo benefico, vediamone alcuni: Christoph Schenbach ha diretto l'Orchestra dell'Accademia a favore della Fondazione Rava. Il maestro Riccardo Chailly ha destinato alla Fondazione Candia la seconda serata del Requiem verdiano. Antonio Pappano invece ha diretto l'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia per il Fai (in programma il Concerto dell'Imperatore di Beethoven con Lars Vogt e la Sinfonia n.3 di Saint-Saëns Avec Orgue.

Il 15 settembre 2017, infine, ci sarà anche una serata con Placido Domingo nel ruolo di direttore dell'Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala in un concerto a favore della Lega italiana per la lotta ai tumori.

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