Roma

Nell’Arcadia del fumetto in compagnia di Diabolik

«Quando, nel 1962, Angela e Luciana Giussani diedero vita a Diabolik, mai avrebbero ipotizzato che, quasi cinquant’anni dopo, il loro personaggio sarebbe stato ancora vivo e vitale». Così esordisce Mario Gomboli, direttore della casa editrice Astorina, nella sua presentazione della mostra promossa dalla Provincia di Roma a Palazzo Incontro (via dei Prefetti, 22 (fino al 13 settembre), dedicata a un antieroe e alla sua affascinante compagna, protagonisti di un fumetto che ancora oggi la cultura ufficiale ha problemi ad amare. Ma in questo caso si tratta di un fumetto di serie A e la mostra «Diabolik-Eva Kant. Una vita vissuta diabolikamente» vuole rendere omaggio alla creatività italiana. «Il fumetto è letteratura disegnata», sostiene Hugo Pratt e, in effetti, le storie di Diabolik sono dei gialli ben congegnati, entrati a far parte dell’immaginario popolare, e ogni mese il gioco criminale di questo infinito romanzo si rinnova con misteriose e avvincenti avventure, alle quali lavorano attualmente otto disegnatori. Diabolik non potrebbe esistere, in realtà, senza la sua Eva e senza l’ispettore Ginko, che insieme formano una «diabolika trinità», come sostiene il curatore della mostra Vincenzo Mollica. Diabolik è stato il primo fumetto noir, il primo rivolto a un pubblico adulto e il primo a fare scandalo. Basti pensare che uno dei primi numeri fu sequestrato perché c’era l’immagine di una donna in bikini. Eppure questo fumetto non ha mai usato l’erotismo, la violenza o il sadismo per vendere più copie.
Il percorso della mostra, scandito dalle immagini in tuta nera dei due protagonisti, si articola in più sezioni. Da «Storia di una storia», che illustra in una spettacolare scenografia le varie fasi di realizzazione di un albo a fumetti, a «Eva Kant primadonna» a «Una vita in nero», che ricostruisce la storia della casa editrice Astorina, a «Diabolik tra scienza e fantascienza» con una serie di modelli e ricostruzioni in scala dei famosi trucchi di Diabolik, che garantiscono il successo delle sue imprese e delle sue fughe, a «Due contro tutti», che illustra il complesso rapporto che lega i due ladri-amanti.
Vi è poi una grande raccolta di manifesti dedicati al personaggio, dal film di Mario Bava del 1967 ai cartoni animati del 1998, dagli eventi promozionali alle recenti iniziative editoriali. Nelle sale sono ospitati, inoltre, volumi, cimeli e gadget griffati «Diabolik».

Un documentario in un’apposita saletta è dedicato alle «Sorelle diaboliche«, ovvero alle scomparse sorelle Giussani creatrici del fumetto.
Orario: 10-19 escluso il lunedì

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