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Nella prima di Coppa del Mondo di sci, la Brignone brilla una sola manche

A Soelden l'azzurra vicecampionessa iridata è in testa dopo la prima discesa del gigante, poi una placca di ghiaccio la inganna ed esce nella seconda. Il successo va così all'americana Vonn, da ieri una delle cinque atlete ad aver vinto in tutte le discipline. Domani il gigante uomini: grande attesa per Innerhofer

Ha brillato per una sola manche la stella di Federica Brignone, vicecampionessa del mondo ed astro nascente dello sci azzurro, che nel gigante di Soelden, gara di apertura della stagione, era a caccia della sua prima vittoria in Coppa del mondo. Invece tutto è finito su una placca di ghiaccio, poche porte dopo il via della seconda manche: una sbandata, un leggero spostamento del corpo in avanti per ritrovare la direzione e le punte degli sci che s'incrociano impietose.

«Sono arrabbiata perchè mi rendo conto di quello che ho buttato via. Ma non posso farci niente, è stata solo sfortuna per un placca di ghiaccio. Nello sci succede. Ero concentratissima ed insieme tranquilla, come nella prima manche, quando ero stata largamente al comando ed avevo sciato con allegria, divertendomi», ha raccontato al traguardo la 22enne figlia dell'ex azzurra Ninna Quario. «Tra una manche e l'altra - ha aggiunto - sono stata in un rifugio con le compagne, mi sono tolta gli scarponi ed ho mangiato qualche cioccolatino. Non ero nervosa e non lo ero prima di partire per la seconda manche. Il nervosismo penso di controllarlo, altrimenti a Garmisch non sarei diventata vicecampionessa del mondo».

Brignone è uscita di scena, come del resto hanno fatto prima di lei le altre due punte della squadra azzurra: Denise Karbon già nella prima manche mentre andava fortissimo; Manuela Moelgg nella seconda, quando partiva con l'11° tempo. A fine gara, pertanto, il bilancio dell'occasione mancata per l'Italia è spietato: miglior azzurra la valtellinese Irene Cartoni, 19ª.
La gara è stata vinta invece da una supercampionessa come l'americana Lindsey Vonn, primo successo in carriera in questa disciplina e 42ª vittoria di Cdm. La bionda e bella Lindsey entra così nella storia dello sci a fianco di Anja Paerson, Petra Kronberger, Permilla Wyberg e Janica Kostelic.

È il club ristrettissimo delle cinque atlete che hanno vinto in tutte e cinque le discipline dello sci alpino: discesa, supergigante, supercombinata, slalom speciale e slalom gigante. In più Lindsey - «per me si avvera un sogno» - ha vinto tre Coppe del mondo, una sfilza di coppe di disciplina, cinque medaglie mondiali e due olimpiche. Insomma, una vera fuoriclasse. Tanto che oggi, con scelta evidentemente azzeccata, è scesa in pista anche in gigante con gli sci da uomo di 1,91 m, seguendo una scelta fatta da tempo nelle discipline veloci. Con 1,77 di altezza e 72 kg di peso, Lindsey ha stazza e potenza muscolare fuori dall'ordinario.

Domani a Soelden - con previsioni meteo sempre eccellenti - scendono in pista gli uomini. Contro i rivali di sempre, l'Italia sarà sottoposta ad un test significativo dopo una estate senza troppe possibilità di allenamento in pista. Gli azzurri di punta sono Max Blardone, Manfred Moelgg e Davide Simoncelli. Quest'ultimo ha un conto da regolare con Soelden: l'anno scorso, come qualche mese prima ad Adelboden, era in testa dopo la prima manche ma la gara venne annullata nella seconda per maltempo. Poi - mentre il ct Claudio Ravetto punta sul giovane Giovanni Borsotti - c'è grande attesa per Christof Innerhofer. L'altoatesino - tre medaglie ai Mondiali di Garmisch - non nasconde di puntare nientemeno che alla Coppa del mondo.

Così per lui anche i punti in gigante diventano preziosi.

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