Cronache

La neve seleziona il Rally dei giornalisti

La neve seleziona il Rally dei giornalisti

Carlo Revello

Le avverse condizioni meteorologiche dell’ultima giornata di gara hanno riportato il Rally dei giornalisti alle epiche storie di un glorioso passato motoristico. Partiti 17 (sig!), arrivati 10. L’avventura è iniziata martedì della scorsa settimana. Tre giorni con un team di colleghi preparati e ben decisi a vendere cara la pelle lungo le strade della provincia di Genova. Anch’io ho partecipato alla manifestazione promossa dall’Associazione Rombo Antico dell’amico Nanni Cifarelli che si è snodata lungo le strade della riviera e dell’entroterra. Condizione fondamentale: l’uso di un’auto storica e, poichè possiedo un’auto vecchia ma non a sufficienza, ho deciso di chiedere aiuto a Enrico Cordero di Montezemolo, cugino del patron della Ferrari e grande vignaiolo in La Morra cru del Barolo. L’auto: una Porche 911 T del 1971. L’importante era partecipare per scoprire una Liguria inedita nel quadro di una iniziativa costruita appunto per fare conoscere risvolti diversi del nostro territorio alla stampa. E questa volta la Liguria inedita ci ha accolto con effetti davvero speciali.
La partenza all’alba delle 9,45 da spianata Castelletto. Al via esponenti della carta stampata, della radio e della televisione: l’inossidabile Alfredo Provenzali (the voice) recordman della manifestazione con 11 partecipazioni su 11 edizioni; Luciano Lui (Gazzetta di Mantova) 5 volte primo nella manifestazione; Paolo Paganini (Rai); il vecchio amico Mauro Porcù (Repubblica), Claudio Morazzano (Secolo XIX); Luigi Ioele (Controcampo); Tarcisio Mazzeo (Rai); Mauro Mosconi (Televideo Rai); Pietro Noè (ufficio stampa Regione Lombardia); Carlo Guardini (Apt Trento), Roberto Valentini e altri eroi.
La più ammirata fra le auto presenti una Lancia Aurelia B20 del 1953 appartenuta a Fausto Coppi e condotta con grande stile da Giovanni Colombo. Una partecipazione motivata dalla presenza del direttore Carlo Guardini e degli amici dell’Apt Trento-Monte Bondone che hanno presentato l’appuntamento classico che vedrà le auto d’epoca in scena nell’ultima settimana di aprile con le macchine di Bartali e Coppi e, successivamente, sarà sede di tappa del Giro d’Italia. Un momento significativo che ha unito Trento e Genova in un matrimonio fra Liguria e Dolomiti davvero suggestivo. Per dovere di cronaca comunque vanno ricordati gli altri «pezzi da museo», auto, non giornalisti: Lancia Fulvia Coupè nelle diverse versioni, Morgan, Alfa Romeo Giulietta, Mg A e B, Citroen Traction Avant e Dyane. Noi, con la Porsche colore azzurrino cielo, facevamo la nostra bella figura.
Custodite nel bagagliaio alcune bottiglie di Brut, Barbera d’Alba e Barolo Enrico VI 2000, tre bicchieri del Gambero Rosso, pronte per consolarci in caso di sconfitta e rigorosamente Cordero di Montezemolo, ci siamo preparati al via. Condizioni meteo perfette, almeno alla partenza e nei primi due giorni. Tre, due uno, si parte alla volta di Rapallo. Prime sfide di regolarità sul piazzale del Golf Club insieme alla Toyota GT Motor e nel pomeriggio esibizione sui green.
La serata si chiude ad Arenzano dove viene annunciata la prossima apertura di un tragitto a piedi e in mountain bike sul tratto dismesso della ferrovia che collegherà la città con Cogoleto. Un’opera di importante richiamo turistico che permetterà l’accesso a molte aree balneabili.
Mercoledì, dopo due prove di regolarità fatte su un ampio posteggio della città rivierasca, si torna a Levante. Ad attenderci Recco dove da Vittorio la Esso propone una serie di test a premi. Nel primo pomeriggio via verso Uscio, Fontanabuona, Passo della Scoglina e, infine, Santo Stefano D’Aveto. Il sole è al tramonto di un’altra splendida giornata e qui si dà il via a un’ulteriore prova. Visita al Castello dei Doria, giro del centro storico e poi a cena al Groppo Rosso che ci presenta una cucina dove la genuinità e l’abbondanza di funghi lasciano i rallisti esterrefatti. Tutti a dormire per prepararsi all’ultima tappa che ci deve portare a Casella.
L’alba del terzo giorno ci accoglie con una coltre di 30 centimetri di neve. Qui iniziano le difficoltà. La nostra gloriosa Porsche incomincia a fare le bizze. Il motore bagnato ha bisogno di una pulita e non ne vuole sapere di avviarsi. Nel rispetto della tabella di marcia dobbiamo abbandonare la comitiva per un abile meccanico che in un paio di ore ci mette in condizione di partire ma, nel frattempo, la neve continua a cadere a larghissime falde e ci induce a dare forfait. Rientriamo via Rezzoaglio - Chiavari ma, intanto, la radio segnala il caos più totale a Genova e dintorni. Ci mettiamo in contatto con i nostri colleghi. Molte le difficoltà incontrate. L’arrivo a Casella, previsto per le ore 12, viene tagliato dai 10 superstiti fra le 14,30 e le 16. Qui, stante il peggioramento della situazione meteo, premiazione sullo storico trenino e poi via, alla volta delle rispettive case. Per la cronaca, la vittoria è andata ancora una volta a Luciano Lui su Lancia Fulvia coupè Montecarlo, oggi come allora, seguito da Pietro Noè (Morgan) e Luigi Ioele (Lancia Fulvia coupè). A noi della Porsche 911 T azzurra, non resta che consolarci con un paio di bottiglie di Cordero di Montezemolo ma a casa, dopo 6 ore di viaggio, e al caldo. Si sa, donne e motori...

Sarà per la prossima volta, magari sui tornanti della Trento-Monte Bondone, tempo permettendo.

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