Roma

Nicola Aliotta «Così ho fatto volare la Sandrelli»

La musica lui ce l’ha nel sangue da quando aveva tre anni. Per la verità già da quando era nel grembo materno, visto che mamma Maria Vittoria (diplomata in pianoforte al Conservatorio di Frosinone) è insegnante di educazione musicale alla scuola media di Cave, paese a 45 chilometri da Roma, che gli ha dato i natali. Se poi aggiungiamo come ingredienti la passione per il canto di papà Fabrizio, che di professione fa l’avvocato e della sorella Diletta, 19 anni, che studia chitarra, la torta è fatta.
Lui, Nicola Aliotta, 16 anni appena compiuti ad aprile è uno dei «romani» della terza edizione di Ti lascio una canzone. Nicola la musica l’ha sempre avuta nel sangue. E non era raro sentirlo cantare a tre anni My heart will go on sotto gli ombrelloni della spiaggia di Terracina, «località a cui sono legato visto che vado al mare lì da sempre e dove ho la mia compagnia di amici con i quali siamo cresciuti assieme e siamo molto affiatati».
E per fortuna che sa nuotare bene, visto che Celine Dion la cantava come sottofondo quando il Titanic a fondo ci stava andando. E sentire uno che te la canta in una località di mare, seppur sotto gli ombrelloni, quasi quasi ti viene voglia di strozzarlo. Istinti che si placano non appena senti la voce di Nicola. E a quel punto puoi pure accettare che canti My heart will go on anche con il mare in tempesta.
Lui, che «come tutti in casa» ha una passione per la maggica «anche se non siamo tifosi sfegatati», la musica l’ha sempre avuta nel sangue. In particolare quella black e soul, tanto da fare un tifo sfegatato, quello sì, per Steve Wonder. Ma anche per quella italiana. E l’emozione deve essere stata davvero grande quella sera, era la quarta puntata di Ti lascio una canzone, quando Stefania Sandrelli (membro della giuria) è arrivata a dire, dopo avere sentito la magistrale interpretazione di Una lunga storia d’amore, «Nicola mi ha fatto volare: bravo». Un’emozione ripresentatasi quattro puntate dopo, quando il brano l’ha eseguito in duo con Gino Paoli.
Promosso con la media dell’8 alla prima ginnasio del liceo classico «Claudio Eliano» di Palestrina («una vera fatica quest’anno il secondo quadrimestre; con le prove a Napoli il giovedì, il venerdì e il sabato, ho dovuto recuperare la domenica perché poi al lunedì c’era scuola “normalmente”. Però devo dire grazie anche ai professori che sono stati comprensivi: anzi, hanno fatto pure il tifo per me e mi hanno fatto i complimenti dopo le esecuzioni»), avendo partecipato alla terza edizione che si è tenuta (a differenza delle precedenti) all’Auditorium Rai di Napoli, il palco dell’Ariston non l’ha calcato. Almeno per quanto riguarda Ti lascio una canzone. Scovando nel cassetto di ricordi di Nicola, però, Sanremo c’è eccome. Mamma Maria Vittoria, infatti, va oltre alle lezioni sul pentagramma in classe. Obiettivo: trasmettere ai giovani allievi un nuovo modo di vivere la musica. Ed è in quest’ottica che ormai da qualche anno partecipa, proprio a Sanremo, al Gef, il Global Education Festival, rassegna canora mirata a favorire la crescita e la creatività nella scuola.
Così quando Nicola era alle scuole medie, partecipa al concorso canoro facendo stragi, da solo e in gruppo: primo posto con You need love di Alexia; secondo posto nella sezione musical con un’inedita Odissea; primo posto sempre nella sezione musical con un altro inedito l’Inferno di Dante.
Il futuro di Nicola? Musicalmente parlando, per ora qualche data (il 28 luglio a Lecce) e altri concerti estivi.

Per regalarci una lunga estate di emozioni.

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