Roma

Niente fumo neppure all'aperto all'ospedale pediatrico Bambin Gesù

Le bionde sono state completamente bandite per volontà dei dirigenti del nosocomio e non soltanto in corsia o al chiuso. Un passo avanti nella lotta contro la nicotina per il professor Umberto Veronesi, da sempre in prima linea
per sconfiggere il cancro

No smoking anche all'aperto per il Bambin Gesù: il divieto funziona.A meno di una settimana dall'avvio dell'iniziativa di progressiva eliminazione del fumo anche dalle aree all'aperto dell'ospedale pediatrico di Roma l'iniziativa ha già raccolto molti consensi.
Dato che ci si trova in un ospedale e per di più pediatrico l'idea è stata quella di riuscire a bandire completamente il fumo. E così è partito l'invito a rispettare la propria salute e quella dei più piccoli non fumando. A quelle che proprio non possono farne a meno è stato concesso di utilizzare eventualmente solo le aree blu appositamente destinate all'uso, tre in tutto. Invito accolto con curiosità, collaborazione e partecipazione dal personale e dai familiari dei piccoli pazienti. I dati più recenti informano che nonostante le leggi, i divieti e gli allarmi per la salute sono ancora 11 milioni i fumatori in Italia, ossia uno su cinque.
Per loro sono state poste due grandi mappe colorate in corrispondenza degli ingressi dell'ospedale e numerosi pannelli informativi dal tono amichevole che evidenziano dove sono collocate le aree fumatori in modo da arruolare i visitatori al loro ingresso in una virtuosa guerra contro gli effetti dannosi del fumo.
Una guerra che per quanto riguarda gli ospedali vede il Bambin Gesù in prima linea per bandire le sigarette anche dalle aree all'aperto. Nata lo scorso 13 novembre, il venerdì nero delle "bionde", con intenti persuasivi e informativi e non punitivi, la campagna antifumo è un punto di partenza e non di arrivo: un percorso anche culturale verso corretti e salutari stili di vita teso a coinvolgere quanti ancora hanno bisogno di essere invitati da altri genitori o dal personale dell'ospedale al rispetto della salute propria e soprattutto altrui.
L'iniziativa piace molto al professor Umberto Veronesi, da sempre in prima linea nella lotta contro il cancro. «Stiamo combattendo una guerra contro i danni provocati dal fumo. E le guerre si vincono battaglia dopo battaglia. Come quella che è stata decisa all'ospedale pediatrico Bambino Gesù- dice Veronesi- É il primo ospedale pediatrico in Italia che ha scelto coraggiosamente di proibire il fumo di sigaretta anche nelle aree all'aperto. All'Istituto Europeo di Oncologia a Milano, di cui sono direttore scientifico, è dal 2006 che vige questa prassi. La lotta al fumo, prima ancora di essere un dovere di ogni istituzione è una battaglia culturale». Tuttavia, prosegue Veronesi «malgrado la strada fin qui percorsa nella lotta al fumo che vede l'Italia vero e proprio ariete a livello europeo, dobbiamo considerare che forse non siamo ancora un Paese sufficientemente maturo per privare del tutto i fumatori della possibilità di fumare in un momento già di per sé di grande stress emotivo come è l'accompagnare il proprio figlio in pronto soccorso o attendere l'esito di un intervento chirurgico particolarmente complesso. Quello del Bambino Gesù segna però un ulteriore passo avanti sulla strada del rispetto e della tutela della propria persona e di chi ci sta attorno.

È un segno anche di civiltà che mi auguro venga seguito da altri ospedali».

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