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Nobel a Xiaobao, l'ira di Pechino: "E' un criminale, attacco politico"

Il portavoce del ministro degli Esteri: "Il premio a un condannato come Liu Xiaobo è un attacco del mondo alla Cina"

Nobel a Xiaobao, l'ira di Pechino: 
"E' un criminale, attacco politico"

Pechino - La Cina alza il tiro. Il governo di Pechino dopo essersi detto infastidito del Nobel per la pace assegnato a Liu Xiaobo, inizia l'opera di demolizione dell'immagine del dissidente. Il portavoce del ministro degli Esteri dichiara che a Oslo è stato premiato "un criminale".

Attacco alla Cina L’assegnazione del premio a un "condannato" come Liu Xiaobo è "un attacco dei politici del mondo alla Cina". In una nota del portavoce del ministero degli Esteri si parla di "mancanza di rispetto nei confronti del sistema giudiziario cinese. È un errore cercare di cambiare con un Nobel il sistema politico cinese", conclude la nota.

La moglie: non posso incontrare nessuno Raggiunta telefonicamente dall’Associated Press, la moglie del premio Nobel per la Pace ha confermato di non poter né lasciare la sua casa di Pechino né ricevere amici o giornalisti. "Se devo fare le commissioni quotidiane, come visitare mia madre o fare la spesa, devo andare in macchina della polizia. Nessuno può farmi visita a casa", ha detto Liu Xia, che ha incontrato il marito in carcere domenica scorsa. 

L'incontro in carcere La donna ha raccontato l'ultimo incontro che ha avuto con il marito in carcere: "La sua prima frase è stata: 'Sono stato informato dalle autorità carcerarie del Premio Nobel per la Pace'. Poi ha detto che il Premio spetta a tutte le anime perse del 4 giugno 1989. Quindi ha detto di essere triste per il fatto che il premio non sia stato assegnato alle Madri di Tienanmen. Quando ha detto Madri di Tienanmen è scoppiato a piangere".

Verità su Tienanmen Il movimento democratico di piazza Tienanmen venne represso nel giugno 1989 dal regime cinese e da anni il movimento delle Madri di Tienanmen chiede un processo di verità e riconciliazione su quanto accaduto.

Le autorità di pubblica sicurezza di Pechino e il ministero degli Esteri cinese non hanno voluto commentare i motivi degli arresti domiciliari a Liu Xia, contro cui non sono state formulate accuse.

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