Non ci sono più stagioni, il guardaroba è condiviso Adesso la moda è fluida

La giacca da smoking, per lei, si porta con i jeans, la cravatta sui maglioni e il pigiama di giorno

Lucia Serlenga

Il nuovo nella moda? Nasce da un frullatore e ha la forza di rompere, interrompere, distruggere. Per ricominciare in una sorta di caos calmo di tendenze, un magma in cui i designer riescono a dare a ogni singolo vestito la possibilità di raccontare la sua storia. I nuovi stilisti-narratori, non contenti di citare i Cinquanta, i Sessanta, i Settanta, gli Ottanta ma anche i movimenti estetici, le culture e le sottoculture, i viaggia esotici, il mondo naturale, i fantastici orizzonti semplicemente immaginati, l'arte e chi più ne ha ne metta, hanno intrapreso una strada molto più personale e contemporanea, quella dello storytelling. «Ciò che viene messo al lavoro è un principio narrativo non lineare, fatto di rotture, scavi, salti, rimandi e connessioni imprevedibili» spiega egregiamente Alessandro Michele direttore creativo di Gucci parlando della collezione primavera-estate 2017 e definendo il suo approccio arcipelagico e metamorfico in cui il pensiero fuoriesce indisciplinato dai solchi tracciati dalla tradizione. Un pensiero intenzionalmente asistematico e dunque vivente.

Tutto chiaro? Sì, se consideriamo quello che sta accadendo nella moda dove un loop temporale ha fatto cadere i vincoli della stagionalità, la formula dello shopping esclusivamente in negozio è messa in discussione dall'e-commerce e si assiste al costante affermarsi di uno stile fluido, senza vincoli. La camicia maschile a righine è perfetta anche per lei. La giacca da smoking va oltre i sessi, va a nozze con gonne e pantaloni, trova nuovi accordi persino con il jeans. Il pijama ha diritto d'asilo anche durante il giorno, magari splittato: la casacca con i pantaloni stile palazzo, i pantaloni larghi con un cardigan o sotto a un cappottino smilzo. La cravatta, nei giorni in cui se ne ha una voglia pazza, non ha controindicazioni: va sulla pelle nuda, di lui o di lei, sotto alle giacche ma anche sopra ai maglioni, sciolta e penzoloni o annodata a fiocchetto. Le marsine militari, con un'esagerazione di ricami, galloni, mostrine, frange e paillette, sono intercambiabili fra lui e lei, ma anche fra mattina e sera, quotidianità e occasioni speciali. Che dire poi del classico blazer che classico non è più: per lei diventa oversize, per lui iper-slim, ribadisce il suo senso anche in questo ritorno al futuro della moda divisa fra realtà quotidiana e realtà virtuale. Della serie: va tutto e il contrario di tutto. Se vi piacciono gli stampati ci sono i fiori, realisti, immaginati o stile tappezzeria, non sono vietati i disegnini geometrici, poi arrivano i grafismi, le righe colorate, gli scacchi e i pois, le fantasie di gusto Liberty. Il denim? Sempre più distrutto, délavé, ricamato con lustrini, incattivito da borchie e spuntoni.

E nuovi significati assumono anche i pezzi presi dall'abbigliamento sportivo e abbinati a quello urbano. Insomma, quello stile che la moda chiama athleisure e che ha sdoganato i pantaloni della tuta di cashmere sotto alla giacca blu per lui o sotto allo spolverino smanicato per lei. La moda non paralizza i nostri desideri con i diktat ma ci lascia liberi di semplificarci la vita in un continuum che non stride neppure di fronte allo strano matrimonio di un romantico abito di chiffon con i leggings active. L'eccentricità non fa più scalpore e non sorprende che il vecchio caro montone della mamma sia uno dei capi preferiti dei figli. Figurarsi poi se l'argomento si sposta su scarpe e borse: tacchi sottili, tacconi che sosterrebbero anche un lottatore di sumo, stivali e décolleté fioriti e colorati, platform da paura, sneakers anche di pelle da centinaia e centinaia di euro, sandaletti con piume e tacchetti sette centimetri ma anche sandali di gomma dal cuore sportivo che si adornano di cristalli. E così in fatto di borse: dalle shopping alle trousse, alle pochette è tutto un fiorire di oggetti preziosi, da portare nella mano o a tracolla, ma mai in accordo con i colori o lo stile dell'abito. Tutto dev'essere rigorosamente anarchico.

Chi si ostina a rimpiangere il tanto amato total look - la mise dalla testa ai piedi pensata da uno stilista e indossata pari pari - è pericolosamente out.

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