Roma

Non solo Schumann, Mozart e Rossini: il Festival pontino apre al jazz di Coltrane

Il Festival Pontino, che inizia oggi e che offre appuntamenti per tutto luglio, vanta già 46 edizioni, durante le quali ha toccato castelli, monasteri, chiese dell’agro pontino, da Sermoneta a Fossanova, Sperlonga, Cori, Fondi, Lenola, Latina. Ma, come sede privilegiata, ha avuto sempre il mastodontico castello Caetani di Sermoneta, dove questa sera c’è un singolare concerto nell’ambito degli «Incontri di Musica Contemporanea», fra i pochissimi appuntamenti italiani di rilievo internazionale ancora in piedi a presidio della musica d’oggi, tuttora assai vivace anche in Italia, sebbene messa tacere dall’insensibilità degli organizzatori piuttosto che dall’ingiustamente invocata disattenzione del pubblico e, soprattutto, dalla cronica mancanza di fondi da investire nella ricerca che, anche nel campo della musica, non può restare al palo. In tali incontri, dove da quarantanni si sono viste sfilare tutte le eminenze del panorama compositivo ed interpretativo contemporaneo, si tenta quest’anno un bilancio e si azzardano possibili - più rosee - previsioni. E comunque, siccome quattro lustri non possono passare sotto silenzio, al Castello di Sermoneta (oggi, ore 21) una squadra di esecutori degna di un parterre de roi - Charles Rosen, Heinz ed Ursula Holliger, Ensemble Algoritmo, diretto da Marco Angius - festeggia la ricorrenza con musiche di alcuni padri nobili della musica contemporanea, come Petrassi, Carter, Clementi, e alcune altre, di recente sfornate da musicisti che a quegli Incontri intendono dichiarare incondizionata riconoscenza (Morricone, Mosca, Solbiati, D’Amico, Dall’Ongaro). Gli incontri proseguiranno fino al 2 luglio, quando è previsto l’omaggio all’illustre compositore spagnolo Luis De Pablo, fresco di nomina alla presidenza del Festival Pontino. Il quale, non potendo mancare gli anniversari più importanti di questo 2010, duecento anni dalla nascita di Chopin e Schumann, all'uno e all’altro dedica due apposite serate: Elisso Virsaladze, a Sermoneta (Castello Caetani, il 3 luglio), per Schumann; Charles Rosen il 4 (Abbazia di Fossanova) per Chopin, l’ultimo Chopin (Notturni dell’op. 62, Quarta Ballata, Terza sonata per pianoforte op. 58, e poi Mazurche, Valzer e Barcarole ); mentre musiche dell’uno e dell’altro costituiranno il programma del concerto di Roberto Prosseda, il 18 luglio, ancora nell’Abbazia di Fossanova.
Da non perdere l’appuntamento del 17 luglio, al Castello di Sermoneta. Mariana Sirbu violino, Bruno Giuranna viola, Rocco Filippini violoncello, Franco Petracchi e Mirela Vedeva contrabbasso - tutti docenti ai corsi di perfezionamento che parallelamente al festival si svolgono a Sermoneta - insieme al pianista Roberto Paruzzo, ai violinisti Deniz Tahberer e Ji-Weon Moon, e al violista Mihai Emil Cocea suoneranno la Sonata a quattro in sol maggiore per archi di Rossini, il Quintetto op. 77 di Dvorák, ed il meraviglioso Sestetto op. 110 di Mendelssohn. Il 21 luglio, un appuntamento lontano sia dalle sedi storiche del festival che dai normali programmi: a Fondi (Chiostro di San Domenico), i musicisti del «Paolo Recchia Trio» reinterpretano il jazz di Duke Ellington, John Coltrane, Sonny Rollins.
Una rarità, infine, il 24 luglio, a Sermoneta: una Pantomima (K446) di Mozart - autore della musica, della coreografia e attore, in scena, nel ruolo di Arlecchino, nell’unica rappresentazione viennese, per il carnevale del 1783 - ispirata ai personaggi della Commedia dell’arte (Arlecchino, Colombina, Pantalone, Pierrot) nella rielaborazione di Quirino Principe (che farà anche l’attore) e con il rifacimento della musica a cura del violinista e compositore Vladimir Mendelssohn. La Pantomima Rinata - è questo il titolo dello spettacolo - vedrà in scena cinque attori, un quartetto d’archi e il pianoforte. Il 29 luglio il Festival si chiude (Sermoneta) con il duo Gabriele Ceci e Mirco Ceci (violino e pianoforte) interprete di Beethoven, Brahms e Nicola Campogrande (Danze della signorina Olivia).

Info: 0773-605551.

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