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Non vince il candidato di Grillo, è caos a Genova: si rivota

A Genova vince Marika Cassimatis e non Luca Pirondini. E il leader M5S annulla il voto: "Qualcuno non capirà, ma fidatevi di me"

Non vince il candidato di Grillo, è caos a Genova: si rivota

La "strana" democrazia a Cinque Stelle colpisce ancora e scatena il caos a Genova.

Dopo il caso di Monza, dove Doride Falduto è stata eletta con appena 20 voti - salvo poi ritirarsi per "impegni personali" -, anche nel capoluogo ligure il movimento si ritrova senza un candidato. Beppe Grillo ha infatti deciso di annullare il voto delle "Comunarie" di martedì scorso e ritirare il simbolo a Marika Cassimatis.

"Mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del MoVimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017", scrive lo stesso Grillo sul suo blog, accusando la Cassimatis e altri di aver "ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti". E conclude: "Questa decisione è irrevocabile. Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me".

"Apprendo ora che la mia lista, ancora fantasma in quanto non pubblicata, uscita vincitrice da una votazione democratica, è stata sconfessata da Beppe Grillo. Ne prendo atto", si limita a scrivere su Facebook la Cassimatis.

Inevitabile che qualcuno - in particolare quelli che dal M5S sono fuoriusciti in aperta polemica coi vertici - insinui che dietro ci sia ben altro. Soprattutto visto che il secondo classificato, dopo uno spareggio, è Luca Pirondini, il preferito di Grillo, oltre che vicino all'establishment genovese. E che all'indomani della sconfitta aveva promesso battaglia: "Chiederò che vengano resi pubblici i nomi e numeri dei votanti", ha scritto su Facebook. Salvo poi cancellare le frasi in cui denunciava i presunti brogli (guarda).

Gli stessi brogli che, nell'ottica di Grillo, il voto online da utenti certificati dovrebbe evitare. Così alla fine si rivota. Non sulla decisione del guru a Cinque Stelle, ma per scegliere se correre con Pirondini o non correre affatto.

Insomma, come recita il detto "o mangi questa minestra, o salti dalla finestra".

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