Roma

Una notte sulle strade della movida con i Baschi Verdi della Finanza

Una notte sulle strade della movida con i Baschi Verdi della Finanza

Roma di notte è tutta un’altra città rispetto a quella vissuta alla luce del sole, specialmente il venerdì e il sabato quando il silenzio è sopraffatto dal rumore delle auto cariche di giovani, alcuni desiderosi di una semplice evasione nelle discoteche, nei pub o nelle pizzerie, altri invece alla ricerca spasmodica dello sballo ad ogni costo. È il popolo della movida, che nelle piazze del centro storico vede incrementata la presenza delle forze dell’ordine perché la notte non sia turbata da fatti criminosi. In prima linea nell’assicurare sonni tranquilli ai cittadini è anche il gruppo pronto impiego della Guardia di Finanza, i Baschi Verdi, coadiuvato da una squadra cinofila antidroga, in campo per contribuire a garantire «la legalità e sicurezza, insieme alla libertà di scelta dei cittadini», volute dal sindaco Gianni Alemanno.
«Ogni notte a Roma - spiega il generale di divisione Filippo Ritondale, comandante della Guardia di Finanza Lazio - anche le Fiamme Gialle partecipano al mantenimento della sicurezza nella capitale. La loro azione è orientata verso il controllo economico del territorio. In tale contesto il comando provinciale di Roma impiega non meno di 5 pattuglie. I settori di intervento della Finanza romana interessano anche la lotta al sommerso da lavoro attraverso controlli, tra l’altro, nei locali della “movida”».
Partecipare per una notte intera all’attività di questi professionisti della sicurezza è un vero privilegio per un giornalista. Si parte dai posti di blocco, come allo scalo San Lorenzo, con le auto posizionate in modo che nessun veicolo possa sfuggire al controllo. Ai guidatori vengono richiesti i documenti e si accertano in pochi minuti eventuali precedenti penali o l’attuale posizione nei confronti della giustizia, mentre le auto vengono fiutate da cima a fondo dai cani. Il pattuglione si sposta poi a tutta velocità in un diverticolo buio sotto un cavalcavia della Magliana, punto di passaggio di furgoni merci, per accertare se il trasporto sia in regola sotto ogni aspetto amministrativo. Lasciato questo angolo di strada, l’ufficiale fa dirigere le auto verso le zone animate dalla movida, note per lo spaccio di ogni tipo di droga. Da Campo de’ Fiori, la sosta successiva è a piazza Trilussa, il cuore della notte trasteverina. Qui le gradinate della fontana sono da tempo affollate da giovani, come dimostrano le tante lattine e bottiglie di vetro gettate in terra. Dopo appena dieci minuti Oldo, il cane lupo antidroga, «fiuta» due ventenni con hashish e marijuana che, imbambolati e con gli occhi rossi, balbettano di non conoscere il nome del pusher che ha venduto loro la dose: sulle gradinate i gruppi di ragazzi cominciano a diradarsi verso le strade limitrofe. Il pattuglione dei baschi verdi si sposta poi a tutta velocità al largo Marzi, dietro l’ex mattatoio. Sono le tre di notte. Il controllo delle macchine, tutte con a bordo dei giovani, registra il sequestro di molti grammi di hashish e marijuana, qualche spinello e cocaina. I possessori, alcuni inizialmente strafottenti, subito dopo diventano piagnucolosi agnellini in cerca di un perdono che, se fossero coscienti, dovrebbero invece chiedere a se stessi. Sembra di trovarsi davanti a uno palcoscenico surreale in cui «miseri» attori ripetono lamentosi monologhi: il copione di tutti gli habituée di droga non appena scoperti.
In meno di un’ora i baschi verdi elevano sette violazioni amministrative con segnalazioni alla prefettura, una denuncia per spaccio e ritirano due patenti. La lunga e umida notte di controllo li vede negli altri luoghi nevralgici della vita notturna, nelle zone calde di piazza dell’Immacolata a San Lorenzo, di Ponte Milvio e del Pigneto, naturalmente con i cani al seguito. «Non va dimenticato - precisa il generale Ritondale - che dalle prime luci dell’alba si attiva ogni giorno il dispositivo di controllo nei due aeroporti della capitale e, in particolare, il monitoraggio di voli a “rischio” dal sud America». A Fiumicino una cinquantina di finanzieri specialisti è messa alla prova dagli ingegnosi metodi d’occultamento di stupefacenti di ogni tipo dalle organizzazioni criminali.

Ma i tanti filtri di controllo e le unità cinofile funzionano alla perfezione.

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