Roma

Una nuova «favela» nel parco dell’Eur

Anche lo splendido parco dell’Eucalipto, di fronte al «LunEur», si è trasformato in un «villaggio» di fortuna. Ad abitarlo un gruppo di immigrati provenienti dall’Est, molti dei quali di origine bulgara. Fino a oggi, in questa distesa di alberi (l’unica a Roma ad avere solo Eucalipto) ci correvano bambini e ci si incontrava tra genitori. Ora è il turno dei nuovi «inquilini» che non hanno l’aria di chi resterà lì per poco. Cosa ne sarà del parco fino a ieri incontaminato? Diverrà presto un ricettacolo di rifiuti. Le tende installate sono numerose ma di servizi igienici, per esempio, non si vede nemmeno l’ombra. Questo nuovo insediamento abusivo è l’ennesimo esempio di come per gli immigrati la capitale rappresenti un polo di attrazione. Ma il crescente squilibrio tra la quantità degli extracomunitari che ormai si nasconde perfino nel parchi dei quartieri-bene e le capacità di assorbimento da parte del tanto decantato sistema di accoglienza crea inevitabilmente un grave disagio per i cittadini.
E pensare che proprio venerdì scorso è stata inaugurata una nuova struttura di accoglienza al centro «Don Orione», alla presenza del sindaco Walter Veltroni e del presidente della Provincia Enrico Gasbarra. Il centro è stato realizzato grazie a un contributo di 350mila euro, di cui 30mila stanziati dalla Provincia, 120mila raccolti dai parrocchiani, 50mila offerti dalla Regione Lazio e 25mila donati dal cardinale Kasper. I lavori del polo dedicato al sociale sono iniziati nel febbraio 2006 e terminati lo scorso dicembre. Il centro di accoglienza, già in funzione, è gestito da 70 volontari del Movimento di volontariato orionino ed è aperto tutti i giorni dalle 19 alle 8, ospitando già 22 donne senzatetto. A disposizione degli ospiti letti, bagni, una cucina che produce 600 pasti a settimana e un centro d’ascolto per immigrati.


Nel centro di animazione giovanile si svolgono attività ricreative e sportive per oltre 600 ragazzi.

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