Roma

«La nuova influenza? All’aeroporto di Fiumicino non si fanno controlli»

«La nuova influenza? L’impressione è che ci sia un clima d’allarmismo esagerato, e forse complice anche alcuni mezzi d’informazione, una paura infondata rispetto al reale fenomeno legato alla diffusione del virus nel nostro Paese». Con queste parole ieri un medico della Sanità aerea che ha preferito mantenere l’anonimato ha stigmatizzato la vicenda della nuova influenza e dei rischi di eventuali contagi «a catena». Complici anche i turisti che, rientrando dalle vacanze in alcune zone particolarmente colpite (Messico, Londra, Stati Uniti), potrebbero fare da veicolo per la diffusione rapida del virus. Al punto tale da mettere in allarme le istituzioni un po’ dappertutto: ieri, a Londra, le autorità sanitarie addirittura sconsigliavano alle donne di concepire figli in questo periodo (suggerimento ritrattato dopo poche ore dalle stesse autorità proprio perché ritenuto esagerato); mentre in Italia, da alcuni giorni, è in corso un vero e proprio tira e molla sulla questione se fare riaprire o meno le scuole in ritardo, anche se alla fine sembra che questa opzione verrà scartata.
Fatto sta che ieri, tanto per avere chiara qual è la reale situazione, all’aeroporto di Fiumicino, nonostante non siano atterrati voli diretti provenienti dal Messico, per tutte le altre destinazioni considerate a rischio pandemia, a parte la divulgazione di opuscoli con i consigli di cautela in caso insorgano determinati sintomi e l’invito a sottoporsi per un periodo di sette giorni a sorveglianza sanitaria presso il proprio domicilio, non è stato messo in atto nessun corridoio sanitario «riservato» rispetto a quello utilizzato normalmente dai passeggeri in arrivo; come avvenne, invece, nel maggio scorso, dopo la circolare del 2 maggio introdotta dal ministero della Salute e delle Politiche sociali in tutti gli scali aerei. Tutti i passeggeri in transito, sia quelli provenienti dagli States, sia da Londra, infatti, non sono stati sottoposti a nessun genere di controllo. Eventuali misure, per ora, scattano solo nel caso in cui un viaggiatore in arrivo dalle aree a rischio accusi determinati sintomi riconducibili alla nuova influenza. In questo caso allora è previsto che il Comandante compili un apposito modulo (General Declaration), su cui segnala al medico di turno della Sanità aerea che a bordo c’è stato un passeggero che ha avuto problemi di salute durante il volo. Solo a quel punto diventa compito del personale sanitario verificare le condizioni del paziente e decidere quindi se farlo ricoverare o meno all’ospedale Spallanzani.
Intanto nello scalo romano, dopo che l’Enac ha «strigliato» Alitalia e la società di gestione Aeroporti di Roma per ritardi e disservizi, a breve saranno messe in atto una serie di iniziative per migliorare la qualità dei servizi al passeggero. Primo fra tutti arginare il fenomeno dei furti nei bagagli. Presto Adr metterà a punto un sistema («Rfid») che veglierà sui bagagli dal momento in cui saranno presi in consegna al check-in fino a quando non saranno stivati nella «pancia» dell’aereo, e che prevede l’uso di microchip. Così, attraverso un sistema di antenne wi-fi sarà praticamente impossibile perdere d’occhio trolley e valige. Ma la parte riguardante i bagagli è solamente uno degli aspetti innovativi che caratterizzeranno la serie d’interventi strutturali che nei prossimi mesi miglioreranno l’operatività di Fiumicino e la qualità dei servizi.

In particolare, il managament che gestisce le redini del sistema di trasporto aereo capitolino, reduce dall’incontro con i vertici dell’Enac, ha preannunciato una serie di interventi congiunti per fronteggiare il periodo estivo di traffico su Fiumicino, il cui picco è previsto a fine luglio.

Commenti