La nuova sfumatura (molto più dandy) dell'uomo in grigio

La nuova sfumatura (molto più dandy) dell'uomo in grigio

«Oggi l'eminenza grigia può anche non essere in grigio» dice Stefano Pilati nel global store appena inaugurato da Zegna in Rodeo Drive. Il ragazzo irresistibile della Milano-bene che per otto anni ha disegnato Saint Laurent e che dallo scorso gennaio è Head of design del Gruppo Ermenegildo Zegna, parla della prima campagna pubblicitaria ideata per il brand: un'interessante rilettura in chiave contemporanea delle eminenze grigie, ovvero i potenti che stanno dietro al potere. Il termine fu coniato nel '600 per Padre Joseph, al secolo François Leclerc du Tremblay, braccio destro del Cardinale Richelieu. Alto prelato dell'ordine dei Cappuccini, indossava un semplice saio grigio in aperto contrasto con la porpora cardinalizia. Da qui l'eterna contrapposizione francese tra les éminences grise e quelle rouge, ma anche il sottile gioco delle parti che ha scatenato le riflessioni di Pilati. «Nella testa della gente - spiega - Zegna è l'abito grigio del business man, uno stereotipo. In realtà c'è molto di più, un processo d'evoluzione della tradizione maschile. Solo pochi anni fa un uomo che osava era necessariamente un dandy, mentre oggi sono proprio i più giovani che scelgono gessati e grisaglie formali. Insomma mi affascinava il cambiamento dei simboli del potere».
Su tutto questo s'innesta poi il tema del doppio caro da sempre alla psicoanalisi e alla cultura in generale. Scatta così la ricerca dei due personaggi che nelle foto scattate da Inez e Vinoodh (guarda caso una coppia) interpretano la storia. La scelta cade sul giovane modello Paolo Anchisi per il ruolo complementare, mentre la nuova eminenza grigia è interpretata dall'attore nordirlandese Jamie Norman che in estate comincerà a girare la versione cinematografica (ma sempre porno-soft) di 50 sfumature di grigio. «È una pura coincidenza» giura Pilati e noi gli crediamo. L'unica cosa che non ci ha per nulla convinto è il video proiettato l'altra sera presso la design Gallery JF Chen di Los Angeles con cui lo stilista, travestito da anchor man, presenta il suo progetto in un immaginario telegiornale. Gli esempi citati (Raoul Castro e il fratello Fidel, Henri Kissinger e Richard Nixon, Jon Favreau e Obama) ci sembrano troppo datati. Pilati stesso cita tra le personalità discrete ma dominanti di oggi Matthew Barney e il suo gallerista Neville Wakefield oppure Miuccia Prada e il suo storico braccio destro Fabio Zambernardi. Poi fa organizzare una cena super esclusiva a casa di Dante Di Loreto, scrittore e produttore televisivo (Nip & Tuck, American Horror Story e Glee con cui ha vinto due Golden Globe) oltre che eminenza grigia del regista Ryan Murphy (quello di Mangia, Prega, Ama).
Non resta che capire dove si collochi lui con i suoi incredibili tatuaggi a malapena celati dalle impeccabili camicie fatte a mano e dai superbi completi sartoriali che indossa da quando aveva 16 anni. «Io gioco i due ruoli» risponde prima di confessare d'aver finalmente raggiunto la serenità perché non ha limiti nel lavoro: deve solo creare. «E poi vivo a Berlino - conclude - una città che mi porta a pensare al futuro e mai al ricollocamento di un glorioso passato». Ancor più soddisfatto sembra Gildo Zegna amministratore delegato di questo colosso del made in Italy (7000 dipendenti, 543 negozi monomarca in 100 paesi del mondo, fatturato consolidato 2012: 1,261 miliardi di euro) oltre che padrone di casa. Gli tocca infatti accogliere tra le altre star Sharon Stone con spacco inguinale d'ordinanza, nessun segno d'effrazione chirurgica sul suo bellissimo volto, fascino e intelligenza da vendere. Così mentre noi tentiamo di strappare a lui un esempio politico di nuova eminenza grigia (Casaleggio e Grillo oppure Igor Sechin e Putin), lei serafica ci chiede se noi italiane non crediamo che dietro a un grande uomo ci sia sempre una grande donna.

«Serve tanta materia grigia per fare bene le cose in due» conclude con un sorriso che stenderebbe Richelieu.

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