Stile

Il nuovo biondo è un lifting senza bisturi

Lo stylist Armano Gambino ne è convinto: «A una certa età bisogna schiarire la tinta»

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Il suo biondo è come il rock, una specie di lifting senza bisturi. «Non sono un chirurgo, però l'ottica fa tanto» dice Armano Gambino, personal hair dresser tedesco di stanza a Milano con elegantissimo atelier al primo piano di via Senato 13. Qui le brune si contano sulla punta delle dita perché lui sostiene che dopo una certa età bisogna schiarire la tinta del contorno due/tre tonalità come minimo. «È come mettere il passe partout bianco prima della cornice: valorizzi il quadro» afferma. Non è il solo a pensarla così. Tom Ford dice da sempre «When you get older you have to get blonder» (letteralmente: «Quando invecchi devi farti più bionda») mentre Karl Larerfeld con teutonica precisione spiega che se metti la tinta scura sui capelli bianchi hai subito quell'orrenda sfumatura che i francesi chiamano «rouge menopause».

Con il Kaiser della moda Armano ha un rapporto speciale: tutte le celebrity legate a Chanel e di passaggio a Milano passano dal suo atelier. «Siamo entrambi tedeschi» minimizza lui. Un'altra star della moda sorpresa sotto le sue capaci mani è Carine Roitfeld che rappresenta l'eccezione perché è sempre bruna e con i capelli lunghi. «Alle brune lo consiglio sempre, mentre le bionde stanno meglio con un bel taglio corto» dichiara. Nato con le forbici in mano a Saarbrücken, capitale del land tedesco della Saravia, Armano è figlio di due parrucchieri. Ha cominciato molto presto a mettere le mani in testa alla gente prima pettinando la nonna, le bambole, i compagni di scuola, poi andando a studiare e lavorare a Londra con Vidal Sassoon, il guru della morfologia, ovvero i tagli corti e molto naturali lanciati da Mia Farrow in Rosemary's Baby. «È stato l'uomo che ha buttato via i bigodini racconta la ciliegina sulla torta dello stile di Twiggy, Jane Schrimpton, Mary Quant».

Torna a casa e ci resta per un po' gestendo con la moglie Ursula i due negozi di famiglia. Nel '93 decidono di trasferirsi a Milano e da allora tenta di sfatare un mito sui biondi che per prevalere sui bruni ci metterebbero 850 mila anni di selezione sessuale. Inutile dire che con questo colore così speciale ci vogliono cure attente. Prima di tutto c'è un prodotto miracoloso che ripara i capelli decolorati. Si chiama Olaplex e riconnette i ponti sulfurei del capello e ne ricostruisce la struttura invisibile. Permette di fare il famoso «swedish blond» che è più chiaro del platino senza rischiare la calvizie o l'effetto «stoppa con le doppie punte» in tutti gli altri. Certo costa sia dal punto di vista economico che in termini di tempo. «Sono capace di fare una decina di controlli prima di risciacquare» spiega Armano lasciandosi andare a una dotta spiegazione sui legami chimici che possono far virare un bel biondo californiano (cioè dorato, perfetto con l'abbronzatura) nel temibile arancione. Adesso è molto di moda il biondo fragola che parte da una leggera sfumatura di rosa al colore pieno. D'estate bisogna scurirsi di qualche tono: il biondo chiaro con la faccia abbronzata fa subito campeggio di bassa lega. Adesso va di moda proprio il bianco o meglio la tonalità Silver Gray da eroina di Game of Thrones. «Se viso e collo sono in ordine non c'è niente di meglio: pelle e occhi sembrano più luminosi, l'effetto lift up è garantito» dice Armano citando Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada. Con lo stesso guardaroba e un esercito di truccatori a disposizione ci si potrebbe provare.

In condizioni normali basta un bel biondo.

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