Economia

Occhio ai soldi, stangata sulle tredicesime

Per gli italiani si prospetta un Natale all'insegna del risparmio. La bolletta energetica? Sempre più cara. A settembre si è toccato il picco più alto degli ultimi vent'anni. La Confartigianato lancia l'allarme: ogni famiglia paga una bolletta di 2.458 euro all’anno. E la tredicesima? Si registra un decremento del 2,2% rispetto al 2010. Le associazioni dei consumatori al governo: "Evitare un ulteriore inasprimento dell'Iva e la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa"

Occhio ai soldi, stangata sulle tredicesime

La bolletta energetica? Sempre più cara. E la tredicesima? Sempre più scarna. Tanto da essere arrivata a pesare come un enorme macigno sui risparmi degli italiani. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, a settembre si è toccato il picco più alto degli ultimi vent'anni: sfiorati i 62 miliardi, pari a un'incidenza del 3,91% sul prodotto interno lordo. Insomma, ogni famiglia paga una bolletta di 2.458 euro all’anno. Non solo. Per la prima volta da venti anni in Italia cala il monte tredicesime. Secondo Adusbef e Federconsumatori, le tredicesime ammontano quest’anno a 35,0 miliardi di euro con un calo di 0,8 miliardi e un decremento del 2,2% rispetto al 2010.

Il record storico di settembre era stato sfiorato nel 2008, quando la bolletta incideva per il 3,74% del pil, con un impatto di 58,6 miliardi di euro. "A far esplodere il costo dell’energia, aumentato del 26,5% negli ultimi 12 mesi - spiegano i tecnici di Confartigianato - ha contribuito l’aumento del prezzo del petrolio che a settembre 2011 si è attestato a 108,56 dollari al barile, con un boom del 143% rispetto a marzo 2009". Inevitabili, poi, le ripercussioni sui prezzi dei carburanti, dei trasporti e del gas. Non solo. L'Italia fa registrare aumenti ben superiori a quelli medi europei. Infatti, secondo Conartigianato, "tra ottobre 2010 e ottobre 2011, in Italia il prezzo del gas è aumentato del 12,2%, mentre nell’area Euro la crescita si è fermata al 10,1%". Ad allontanarci dai prezzi medi registrati negli altri Paesi dell'Eurogruppo è l’aumento del prezzo di carburanti e lubrificanti: "Tra ottobre 2010 e ottobre 2011 la variazione è stata del 17,4%, vale a dire 3,3 punti in più rispetto al 14,1% dell’Eurozona". In particolare, dal novembre dell'anno scorso a oggi, la benzina senza piombo ha registrato un rincaro del 15,3%, mentre il prezzo del gasolio è salito del 22,1%.

Confartigianato ha registrato anche forti differenze fra Italia ed Eurozona per quanto riguarda il capitolo trasporti: "Negli ultimi dodici mesi i prezzi in Italia hanno mostrato un’impennata del 7,7%, vale a dire 3,2 punti in più rispetto all’aumento del 4,5% dell’Eurozona", ha puntualizzato Confartigianato mettendo, però, in evidenza che in alcune zone d’Italia i prezzi dei trasporti hanno subito incrementi superiori all’8%. "La maglia nera - ha concluso - va a Potenza con un aumento del 10,5%, seguono Venezia con il 9,1%, Verbania con il 9%, Trento con l’8,8%, Pescara e Piacenza con l’8,4%, Varese con l’8,1 e Mantova con l’8%".

Si prospetta un Natale "durissimo dopo un anno durissimo di rincari ed aumenti speculativi che hanno falcidiato i redditi delle famiglie costrette ad indebitarsi per sopravvivere, con una perdita ulteriore del potere di acquisto", ha commentato Elio Lannutti stimando come soltanto il 20%, ossia 7,1 miliardi di euro, per la prima volta un quinto del monte tredicesime, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati. Adusbef e Federconsumatori prevedono "una riduzione dei consumi a Natale pari al 6,9% perché, almeno 3 famiglie su quattro, taglieranno le spese per l’incerta situazione economica". La tredicesima sarà, infatti, falcidiata per far fronte ad aumenti infiniti iniziati a gennaio con tariffe autostradali, benzina, bolli e tasse.

Da qui l'invito al governo di "evitare un ulteriore inasprimento dell'Iva e la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa".

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