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Occupazioni, Digos denuncia decine di studenti

Dopo il novembre e il dicembre delle occupazioni la Digos ha presentato alla procura di Milano decine di denunce con i giovani dei licei cittadini fotosegnalati. Le accuse sono violenza privata e occupazione abusiva. Il Comune pronto a costituirsi parte civile: richiesta danni di almeno un milione. Linea dura della polizia. Finirà come a Roma?

Occupazioni, Digos denuncia decine di studenti

Il novembre e il dicembre delle occupazioni. Sit-in, istituti paralizzati e proteste quotidiane contro la riforma Gelmini. La contestazione è stato il piatto forte dell'autunno delle scuole e adesso gli studenti rischiano di dover rispondere in tribunale. Con il Comune che quantifica i danni in un milione di euro ed è pronto a costituirsi parte civile. La Digos ha inviato alla procura di Milano le denunce su decine di studenti delle scuole superiori che hanno occupato i loro istituti tra il novembre e il dicembre dell’anno scorso per protestare contro la riforma Gelmini. I rapporti delle forze dell’ordine sono ora al vaglio del pm Grazia Pradella.

Le accuse I ragazzi, la maggior parte dei quali sono minorenni e appartenenti al Coordinamento dei collettivi studenteschi, sono stati denunciati dalla Digos per violenza privata e occupazione abusiva. Ora tocca al pubblico ministero titolare del fascicolo decidere se confermare le accuse e avviare un’inchiesta oppure chiedere l’archiviazione per queste ipotesi di reato che, in passato, molto raramente sono state contestate agli studenti "occupanti". Nelle relazioni della Digos si leggono lunghi elenchi di ragazzi identificati anche con foto segnaletiche. Tra di loro, giovani dei licei Manzoni, Vittorio Veneto e Pascal. Lo stesso pm Pradella dovrà valutare, sulla base di altri rapporti della Digos, la posizione di alcuni ragazzi che hanno partecipato alle manifestazioni durante i giorni "caldi" della protesta e sono stati coinvolti in scontri con le forze dell’ordine.

Il Comune parte civile Palazzo Marino non sta a guardare. "Attendiamo che la Digos faccia scattare le denunce per i cortei che hanno tenuto in scacco Milano, proprio come era stato già fatto dalla questura di Roma". Il vicesindaco di Milano, Roberto De Corato, commenta così le decine di denunce depositate in procura dalla Digos a seguito delle occupazioni abusive delle scuole superiori attuate nell’ambito delle iniziative contro il decreto Gelmini. "Il Comune - ha proseguito riferendosi ai cortei studenteschi - è pronto a costituirsi parte civile nei procedimenti penali. Si è trattato di cortei, anche random, con percorsi non autorizzati, conditi da vergognosi scontri con forze dell’ordine, imbrattamenti vari, traffico cittadino in tilt con conseguente deviazione e rallentamenti delle linee Atm". Comportamenti, ha sottolineato De Corato, che hanno generato dei costi e "i costi di queste simpatiche promenade - ha aggiunto - sono gravati sulla collettività. Che ha pagato un conto salatissimo: un milione di euro solo per gli ultimi 8 cortei".

La svolta Se i pm decidessero di aprire un’inchiesta nei confronti degli studenti si tratterebbe di una svolta, visto che in passato le accuse e le segnalazioni della Digos sono finite nella maggior parte dei casi con un’archiviazione.

E anche dopo gli scontri con 90 feriti del 14 dicembre a Roma, con la Capitale messa a ferro e fuoco dai collettivi studenteschi, i 23 giovani arrestati erano stati immediatamente rimessi in libertà dal gip. Come finirà questa volta?

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