Le ali di Milano

Gli "Oggetti misteriosi" di Gio Ponti in mostra a Malpensa

Arte in aeroporto con tre opere del grande architetto e designer milanese che si possono ammirare fino al 31 marzo 2015 nella suggestiva location della "Porta di Milano" al Terminal 1 dello scalo intercontinentale. La mostra, voluta da Sea, fa seguito a quelle dedicate a Fausto Melotti e a Marino Marini, è un prestigioso "benevenuti a Milano" rivolto ai viaggiatori di tutto il mondo

Gli "Oggetti misteriosi" di Gio Ponti in mostra a Malpensa

Gli Oggetti Misteriosi, tre opere di Gio Ponti, architetto e designer milanese, una delle personalità più importanti e influenti dell'architettura e del design internazionale del Novecento, danno il benvenuto in Italia ai viaggiatori in arrivo all'aeroporto di Milano Malpensa, concreta e prestigiosa “anteprima” di quanto il nostro Paese può offrire nel campo della cultura, dell' arte, del bello e della creatività.

Allestita nella suggestiva location della Porta di Milano, al Terminal 1 dello scalo intercontinentale, la mostra curata da Salvatore Licitra resterà aperta fino al 31 marzo 2015 e presenta la Cattedrale di Los Angeles (1957), l' installazione Espressioni dello showroom Ideal Standard di Milano (1966), i Pavimenti per gli uffici della Salzburger Nachrichten di Salisburgo (1976). Per l' aeroporto di Milano Malpensa si tratta della terza esposizione di opere d'arte dopo il successo delle iniziative legate a due maestri come Fausto Melotti e Marino Marini.

L'iniziativa, promossa da Sea - Aeroporti di Milano in collaborazione con il Gio Ponti Archives, consolida il progetto studiato da Sea di proporre l' aeroporto, crocevia di emozioni legate all' esperienza del viaggio, come sede ideale per dare voce alle espressioni artistiche nelle loro infinite forme e arricchire l’ offerta culturale di Milano, con iniziative d' arte a cadenza periodica. "Sono lieto di questa collaborazione tra Sea e Gio Ponti Archives - ha detto Salvatore Licitra - anche perché sono certo che a Gio Ponti sarebbe piaciuto misurarsi con un' esposizione in uno spazio come la Porta di Milano, e sperimentare l' impatto con lo sguardo di viaggiatori che attraversano luoghi e tempi sospesi tra arrivo e partenza. Per questi luoghi di passaggio e di metamorfosi ho pensato di raccogliere tre espressioni (come Ponti le chiamava) davvero inusuali, dei punti speciali, che sembrano raccogliere ed unire temi differenti prefigurando un percorso che si svolgera' successivamente".

"A Milano succederà qualcosa di straordinario, cominciando da questo spazio a Malpensa, canale nuovo e innovativo dell' esperienza di viaggio. Attraversando questa soglia i visitatori di Expo sapranno che stanno andando in un' area metropolitana speciale ricca di quelle unicità che fanno di Milano il place to be nel 2015”, ha sottolineato l’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno, riferendosi anche al grande palinsesto di eventi Expo in Città che verrà proposto per l’Esposizione Universale. “Fertilità e unicità sono le due caratteristiche di Milano - ha aggiunto - una grande fertilità con la possibilità di emergere trovata dagli artisti a Milano e unicità delle esperienze che si possono fare”.

Uno spazio funzionale, trasformato in uno "spazio d'arte, unico al mondo all'interno di un aeroporto, in cui diamo, a chi passa, qualcosa di significativo - ha invece spiegato Piero Borghini spiegando l’iniziativa di Sea che testimonia anche, "la particolare dedizione all'arte della società che gestisce gli aeroporti milanesi: "Piu' che oggetti misteriosi, direi oggetti sconosciuti che offriamo alla città di Milano”.

LE OPERE ESPOSTE

Installazione Espressioni nello showroom Ideal Standard, Milano, 1966

Ponti inaugura lo show room della Ideal Standard a Milano, riempiendolo completamente di bianchi obelischi di diverse altezze. Scrive Ponti: “L’obelisco insegna Architettura, è forse il simbolo stesso, e puro, dell’espressione dell’architettura, dalla quale parte un “cantare” quando le sue linee non si posano, non stanno soltanto ma sono “staticamente in moto”. Lo spazio era stato da lui progettato perché ospitasse libere espressioni di architetti, artisti, designer. Espressioni temporanee e sperimentali, pensate per una breve durata e per un luogo preciso, aperto al pubblico ed affacciato con vetrine sulla strada, creando uno spettacolo per i passanti.

Cattedrale di Los Angeles, 1967

E' una scultura in acciaio inossidabile alta 4,20 metri e larga 2, composta da tre sottili lamine sovrapposte in forma di angelo, tagliate in modo da giocare con la luce. Presentata alla Galleria De Nieubourg a Milano, è un omaggio a Los Angeles dedicato “ai poeti, i bambini, i giovani puri e Ray e Charles (Eames) abituati ai miracoli” Una visione simbolica, che già racconta il capolavoro della Cattadrale di Taranto del ’70. La sagoma esagonale del diamante, codice della teoria della “forma finita” che ispirava il lavoro di Ponti negli anni Cinquanta, diviene un traforo in un’architettura sempre più smaterializzata, fatta di giochi di luci e superfici.

Pavimenti per gli uffici della “Salzburger Nachrichten”, Salisburgo, 1976

Con la lucida, colorata e amatissima ceramica, Ponti compone uno straordinario pavimento trasformando una superfice tradizionalmente anonima nel vero protagonista dello spazio. Pavimenti (e soffitti) nel lavoro di Ponti sono sempre stati occasione per dar carattere, vigore e unità alla composizione degli spazi, ma in questo caso, dove l’architettura era inespressiva e non sua, il pavimento “ruba il palcoscenico” e diventa il vero, primo e unico protagonista.

GIO PONTI - OGGETTI MISTERIOSI Aeroporto di Milano Malpensa, Porta di Milano (Terminal 1) 29 ottobre 2014 - 31 marzo 2015. Orari: dalle 8 alle 22, ingresso libero.

Informazioni: tel. 02 232323

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