Politica

OLTRE I GIORNALI SPUNTA LA REALTÀ

C’è un abisso tra il mondo reale e quello descritto da alcuni giornali italiani e da alcuni giornali stranieri. L’Italia, la sua immagine, quella del governo e del premier, non corrispondono in alcun modo al quadro catastrofico dipinto e sceneggiato da questi giornali. Non solo non risponde a verità l’osservazione espressa con certezza granitica secondo la quale saremmo divenuti lo zimbello del mondo, le avventure e le debolezze private di Silvio Berlusconi ci avrebbero tolto ogni credibilità internazionale; è vero piuttosto l’esatto opposto, come fra meno di due settimane i lavori di un G8 straordinario all’Aquila dimostreranno e confermeranno.
Naturalmente ognuno è libero di pensare che vicende private la cui rilevanza resta sempre, dopo tanti giorni, da dimostrare, costituiscano ragione di discredito politico. La Repubblica, l’Unità, il Times di Londra sono intitolati a rovistare nella spazzatura di fotografie sospettamente rubate da residenze private di proprietà privata o di testimonianze al di sotto di ogni sospetto che sbucano provvidenziali. Ai primi, ai giornali italiani, si può suggerire di imparare un po’ di educazione civica, quella che non c’entra niente con la censura, ma che c’entra col rispetto del proprio Paese, delle istituzioni democraticamente elette, insomma a cominciare a tenere nel debito conto quel che gli italiani votano invece di ergersi a tutori del pupo sprovveduto. Si potrebbe suggerire loro la parola, aborrita, patriottismo. Al secondo, un tempo compassato quotidiano che separava debitamente i fatti dalle opinioni, oggi scatenato emulo dell’Independent in antiberlusconismo, si può suggerire di indagare piuttosto che sulla pagliuzza nell’occhio altrui su quel bel trave che si ritrova in casa, fatto di crisi gravissima di partiti e corruzione senza pudore.
Ma non sarebbe un peccato mortale se a sostegno di queste teorie non venissero quotidianamente addotti gossip che pretendono di essere di altissimo livello europeo, indiscrezioni raccontate come può permettersi di fare chi conosce le segrete cose, rivelazioni clamorose che rivelano delle gigantesche balle, frutto al massimo di un desiderio che si confonde con la realtà. Mi è capitato di leggere che dietro la patetica iniziativa di alcune ricercatrici universitarie che hanno chiesto alle first lady del prossimo G8 dell’Aquila di non venire in Italia in segno di protesta per il disprezzo che Silvio Berlusconi mostra verso le donne, ci fosse qualche riscontro con una qualche realtà. A leggere la Repubblica ce n’erano moltissimi. Nel corso di un dibattito radiofonico mi sono sentita dire da una di queste ricercatrici che l’esigenza di una simile iniziativa era venuta all’intero mondo accademico e intellettuale europeo e internazionale. Bene, le signore ci saranno tutte, tutti i capi di Stato e di governo risiederanno all’Aquila nella scuola della Guardia di finanza, gli arredi saranno poi usati per le case dei cittadini colpiti dal terremoto. Avrete letto che addirittura Angela Merkel si stava preparando a disertare il vertice, sempre per la stessa dolorosa e giustificata ragione. Bene, il Cancelliere tedesco insieme al presidente francese non solo, e come è naturale, sarà presente al vertice, ma visiterà con Silvio Berlusconi i luoghi colpiti dal terremoto. Pensate come si sentiranno sollevati gli abruzzesi che, invece dell’abbandono e della solitudine alla quale chi viene colpito da una disgrazia naturale è stato abituato nel nostro Paese, vedranno i potenti della terra per alcuni giorni a contatto con la loro realtà quotidiana di sopravvivenza.
Avrete anche forse letto come qualche ben informato giornalista di politica estera sapesse che l’ambasciatore americano in Italia non veniva nominato, non già per le normali trafile burocratiche che sempre accompagnano queste scelte, non già perché il personaggio che il presidente degli Stati Uniti sceglie deve passare al vaglio, all’esame, alle interrogazioni e al voto del Senato americano, e dunque deve essere al di sopra di ogni sospetto, ma perché Barack Obama intendeva così dimostrare il fastidio per Berlusconi, insomma snobbava il nostro Paese per colpa del nostro impresentabile premier. Ebbene al momento giusto, cioè alla vigilia del G8, due giorni fa, il nuovo ambasciatore è stato nominato, si chiama David Thorne, parla perfettamente l’italiano perché ha vissuto in Italia, conosce la nostra realtà, è un esperto di Borsa e fondatore di una società di investimenti di alto livello, ha conoscenze e ampia esperienza diplomatica e politica, insomma è stato scelto un rappresentante di serie A.

A questo punto come sempre la domanda è: e adesso pover’uomo? Già, adesso che cosa i fantasiosi cronisti giudiziari trasformati in analisti politici dei suddetti giornali inventeranno a sostegno di una teoria campata per aria? La verità è scomoda e sconcertante, a inventare vicende che non esistono, debolezze che non rispondono a realtà, si finisce col perdere lucidità e senso dell’informazione oltre che, naturalmente, un minimo di amor di patria.

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