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Omicidio a Fenis: confessa l'assassino Arrestato a Milano il complice

I carabinieri hanno catturato l'uomo che assieme a Cristian Abreu Candelario, 32 anni, dominicano, ha ucciso il pizzaiolo Tealdi. Movente: rapina da 700 euro

Omicidio a Fenis: confessa l'assassino 
Arrestato a Milano il complice

Aosta - I carabinieri di Sesto San Giovanni hanno arrestato, oggi poco dopo le 16.30, alla Stazione centrale di Milano, il secondo uomo accusato dell'omicidio di Armando Tealdi, il pizzaiolo quarantenne di Fenis (Aosta). Si tratta di Victor Manuel Saijas Cuevas, cittadino dominicano, residente a Introd (Aosta).

Assieme a Cristian Abreu Candelario, di 32 anni, dominicano fermato nella notte, è accusato di aver domenica scorsa all'omicidio del pizzaiolo. 

Cristian Abreu Candelario, di 32 anni, dominicano anche lui, l'uomo fermato nella notte, accusato del delitto è il vicino di casa della vittima, da poco residente nel paese valdostano. Aveva raccontato agli investigatori - che lo avevano sentito subito dopo l'omicidio - di aver trascorso la notte da un amico in un paese della Valle d'Aosta, mentre la moglie si trovava fuori regione.

Una rapina che ha fruttato circa 700 euro: questa l'origine dell'omicidio. Il particolare è emerso durante l'interrogatorio nel quale Candelario, ha confessato di aver ucciso il proprio vicino di casa, assieme al complice. Il denaro che si trovava nell'appartamento della vittima e che è stato in parte recuperato dai carabinieri era il frutto dell'incasso della pizzeria. La svolta delle indagini condotte dai carabinieri - secondo quanto ha riferito il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia - si è avuta nella serata di ieri: "Siamo riusciti a raccogliere - ha spiegato - una serie di elementi chiari, concatenati e stringenti d ifronte ai quali l'uomo ha confessato".

Ha aperto la porta, ai suoi assassini, nel cuore della notte, Armando Tealdi. L'uomo è stato poi minacciato, legato, malmenato e, dopo tre ore, è stato strangolato con un cavo per computer. Il particolare è emerso durante l'interrogatorio. Da quanto i militari hanno potuto ricostruire, il domenicano e il suo complice hanno suonato a casa di Tealdi che ha loro aperto la porta in pigiama. E' stato colpito in maniera violenta con un mortaio da cucina, poi legato con un cavo del computer. I suoi assassini hanno continuato a minacciarlo e picchiarlo, per farsi consegnare l'incasso degli ultimi giorni, poi lo hanno strangolato. Hanno preso il denaro, circa 700 euro, e sono fuggiti, richiudendo la porta a doppia mandata e infilando la chiave sotto la stessa.

La morte di Tealdi è avvenuta circa alle 6 di domenica mattina. 

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