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Ora Fini cavalca le intercettazioni: "Nuovo governo e nuovo premier"

Opposizioni subito all'attacco dopo la pubblicazione delle intercettazioni sul caso Tarantini. Il presidente della Camera vuole le dimissioni del premier e auspica che "all’interno della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo". Stessi toni anche da Pd e Idv

Ora Fini cavalca le intercettazioni: 
"Nuovo governo e nuovo premier"

Roma - Opposizione all'attacco. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, auspica che "all’interno della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo". E per il leader del Fli "un altro governo presuppone un altro presidente del consiglio".

Il diktat di Fini Il presidente di Montecitorio è convinto che, "al di là delle dichiarazioni di questo o di quello, gli italiani abbiano capito che così non si può andare avanti, anche tanti italiani che hanno votato per il centrodestra". "Personalmente - ha spiegato Fini a margine del suo intervento alla festa futurista di Novedrate - spero che anche nell’ambito della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo che abbia maggiore credibilità internazionale, che si occupi dell’economia e faccia uscire il paese da questa crisi". Con un altro presidente del Consiglio, ovviamente. E' proprio lì che Fini vuole arrivare: "Un altro governo presuppone, almeno per me, un altro presidente del consiglio". Secondo il presidente della Camera, dunque, "l'Italia esce da questa crisi tutta unita, non ha bisogno di carnevalate padane, ma di un governo che governa". E ancora: "L’Italia non ha bisogno di un presidente del consiglio che scherzosamente dice di essere a mezzo servizio perchè ha la mente altrove".

La sinistra chiede le dimissioni Nonostante i guai giudiziari legati al caso Penati, anche i democratici si scagliano contro Berlusconi. Il Pd torna, infatti, a chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio: "L'Italia, con i suoi gravi problemi, non si può permettere - ha spiegato in una nota Davide Zoggia, responsabile Enti locali della segreteria nazionale del Pd, alludendo a una battuta del premier citata nel fascicolo giudiziario - un esecutivo che governa a tempo perso". "Le parole sono finite. Berlusconi si rechi al Quirinale e rassegni le dimissioni", ha quindi concluso Zoggia. Stessi toni anche dall'Italia dei Valori. Mentre Antonio Di Pietro chiede aiuto al leader leghista Umberto Bossi ("Stacchi la spina al governo"), Felice Belisario passa direttamente all'insulto: "Berlusconi è nelle mani di lenoni e meretrici che lo sfruttano per ottenere appalti e ruoli di prestigio in aziende pubbliche".

Ancora più duro il governatore pugliese Nichi Vendola: "Spero che quanto prima si possa chiudere questa pagina schifosa, che si possa dare all’Italia una traccia di speranza, una qualche prospettiva di salvezza".

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