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Ora gli italiani comprano auto, mobili e tv a rate

I prestiti personali sfondano quota 14 miliardi, utilizzati anche per pagare vacanze e studi

Franco Cisco

Il ricorso ai prestiti personali ha cominciato a diffondersi in Italia con il boom economico, ovvero dall'inizio degli anni Sessanta e ha coinciso con il diffondersi dei beni di largo consumo (frigoriferi, televisioni, lavatrici, automobili) . Inizialmente non sono mancate delle resistenze all'idea del finanziamento con il rifiuto della prassi di fare debiti. Un atteggiamento rafforzato anche dalla presenza della famigerata cambiale, una sorta di impegno al pagamento fortemente vincolante e con conseguenze spiacevoli quando non veniva onorata. Oggi i criteri di erogazione di un finanziamento si basano sulla solvibilità del richiedente, sulla presenza di una busta paga o di determinate garanzie. La stessa gamma dei beni finanziabili si è notevolmente accresciuta. Ai finanziamenti per frigoriferi, televisioni, lavatrici, automobili si sono affiancate forme di credito volte a sostenere progetti come vacanze e studi. E c'è anche chi bussa alla porta per recuperare la cifra necessaria a pagare cure sanitarie costose o il banchetto e la cerimonia di nozze. Così come si sono evolute le modalità di finanziamento che può essere ottenuto in banca o presso una finanziaria, con l'intermediazione di chi vende il bene oppure accedendo ai prestiti online. Senza contare che negli anni i commercianti per superare il calo delle vendite hanno a loro volta intensificato l'offerta di credito al consumo, offrendo la possibilità di contrarre un finanziamento direttamente in negozio e pagare a rate la merce acquistata.

Secondo i dati dell'Osservatorio Compass, lo scorso anno sono stati erogati 14,1 miliardi di finanziamenti, con un aumento del 22% rispetto al 2015. Sempre secondo la stessa fonte, tra chi ha fatto ricorso a questa forma di finanziamento, ben il 56,4% avrebbe rinunciato all'acquisto se non avesse avuto quest'opportunità. I risultati dell'analisi, rivelano anche che le attese di vendita nei prossimi dodici mesi da parte degli operatori, pur in calo rispetto alla precedente edizione, rimangono positive. Andando più nel dettaglio dello studio, il settore auto/moto si conferma di gran lunga il più importante in Italia per il ricorso al credito a consumo, con una quota dell'80% sul totale.

Per quello che riguarda le previsioni sul 2017, i venditori convenzionati prevedono una crescita nel 38% dei casi e soltanto l'8% si aspetta una diminuzione.

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