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P4, Alfano: intercettazioni irrilevanti La procura in guerra: "Valuta il pm"

Il Guardasigilli si schiera contro le migliaia di telefonate pubblicate sui giornali: "Sono irrilevanti e non sono gratis. Il Paese ha un debito di un miliardo di euro con le ditte". Il Pdl vuole limitare le intercettazioni. Ma Lepore e Woodck difendono il loro lavoro: "Decidono i magistrati"

P4, Alfano: intercettazioni irrilevanti 
La procura in guerra: "Valuta il pm"

Roma - Nelle intercettazioni apparse sui giornali relative all’inchiesta sulla cosiddetta P4 "non c’è nulla di penalmente rilevante". Lo ha detto il ministro della Giustizia e segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, intervenendo a un seminario di Confindustria in cui, tra le altre cose, si è parlato di giustizia civile. "Può anche essere divertente leggerle - ha aggiunto il Guardasigilli -, ma non sono certo gratis. Hanno un costo per il sistema-paese". Il ministro ha infatti ricordato che ammonta a "un miliardo di euro il debito nei confronti delle ditte che si occupano di intercettazioni". Un servizio, ha tuttavia concluso Alfano, "giusto" perché "intercettazioni si debbono fare, è giusto farle".

Il Guardasigilli e i costi Alfano ricorda che nell’ottobre del 2008, pochi mesi dopo il suo arrivo al dicastero di via Arenula, le ditte che fornivano il materiale per le intercettazioni avevano minacciato di bloccare il servizio perché non pagate da troppo tempo dal Ministero della Giustizia. Dopo una serie di interventi disposti dal ministro Alfano, "i costi delle intercettazioni sono diminuiti nel loro importo complessivo di un terzo e questo - ha sottolineato il guardasigilli - grazie alla strategia del fiato sul collo" sulle ditte stesse che per uguali servizi applicavano diversi prezzi in differenti uffici giudiziari. "Abbiamo anche accertato - ha sottolineato Alfano - che il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici ad oggi ammonta ad un miliardo di euro. Si tratta di servizi giusti, perché le intercettazioni si devono fare, ma non sono certo gratis".

Lo stop di Cicchitto La maggioranza sta riflettendo sulle modalità di intervento per limitare la pubblicazione e l’abuso delle intercettazioni. A confermarlo è il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che spiega: "Il problema delle intercettazioni c’è" e su come interventire "c’è una riflessione". Perchè, sottolinea Cicchitto, "è davanti agli occhi di tutti l’esistenza di un autentico scandalo, cioè la pubblicazione di intercettazioni che non hanno nessun rilievo penale. È un gioco al massacro che va interrotto. È una situazione assolutamente insostenibile". La maggioranza potrebbe ricorrere ad un decreto? "Questo ora non lo so dire", taglia corto il capogruppo del Pdl.

La difesa della procura "La rilevanza o meno delle intercettazioni va valutata dal magistrato requirente e dal giudice giudicante, cosa che è regolarmente avvenuta" dice il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, commentando le dichiarazioni fatte oggi dal ministro Alfano. "Eravamo obbligati a depositare le intercettazioni - prosegue il procuratore - per metterle a disposizione della difesa". Quanto alla spesa, "è chiaro - dice Lepore - che le intercettazioni hanno un costo, nulla è gratis. Se il governo pensa che gravino troppo sul bilancio, le vieti. Sono certo - conclude il procuratore - che il ministro Alfano, persona intelligente e preparata, voleva solo rivolgere un invito a limitare le intercettazioni per la crisi economica, ma la crisi non può bloccare il lavoro dei magistrati". Sulla stessa linea il pm Herny John Woodcock: "Io non parlo, come al solito.

Parlano gli atti processuali, che sono stati già esaminati da un giudice e che saranno esaminati da altri giudici".

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