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Padova, l'obbligo di suonare l'inno di Mameli passa senza i voti di Pdl e Lega

Alla Provincia di Padova, retta da una maggioranza Pdl-Lega Nord, è passata con i voti della sola opposizione la delibera in favore dell'Inno di Mameli, che ne prevede l'esecuzione in occasione di cerimonie e ricorrenze.

Alla Provincia di Padova, retta da una maggioranza Pdl-Lega Nord, è passata con i voti della sola opposizione la delibera in favore dell'Inno di Mameli, che ne prevede l'esecuzione in occasione di cerimonie e ricorrenze. Lo rende noto il consigliere provinciale del Pd Paolo Giacon, precisando che nessun esponente del Pdl ha votato: «Qualche consigliere del Pdl se n'è andato, - sottolinea - altri hanno estratto la tessera di presenza dal lettore elettronico per non risultare presenti. La Lega Nord invece si è spaccata: metà del gruppo ha votato contro, l'altra metà non ha partecipato al voto». Così la delibera è passata con i voti del Pd, Udc e Idv Valori. La mozione era nata dopo il caso di Vedelago (Treviso) dove, in occasione di una cerimonia pubblica alla presenza del presidente della Regione Luca Zaia, l'Inno di Mameli venne anticipato dall'esecuzione del Va Pensiero. La delibera, spiega il consigliere del Pd , contiene «la raccomandazione agli Uffici del cerimoniale della Provincia e dei 104 Comuni di non sostituire per nessun motivo l'Inno di Mameli e di attenersi al protocollo stabilito per legge o per prassi».

Il testo sottolinea inoltre «l'importanza e la necessità dell'esecuzione dell'Inno ove siano presenti autorità militari e civili, bandiere decorate al merito, gonfaloni d'arma e gonfaloni dei Comuni, in occasione di inaugurazioni e ricorrenze di carattere territoriale o nazionale».

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