Roma

Il palazzo della Regione sarà trasparente

La Regione Lazio inizia a voltare pagina mantenendo fede a quanto promesso in campagna elettorale dalla neo presidente Renata Polverini. La nuova amministrazione sarà veramente al servizio del cittadino attraverso un decentramento informativo ampio e, soprattutto, trasparente, esulando il radicato rapporto-scontro dei cittadini con la macchina amministrativa.
È pur vero che nella scorsa legislatura un barlume di trasparenza era stato avviato sul web della Regione Lazio. Ma il tutto non era stato sufficientemente esauriente per i cittadini-contribuenti. Che in realtà vogliono sapere soprattutto e chiaramente come i loro soldi si traducono in azione politica.
A queste domande si è impegnato a dare una risposta definitivamente esaustiva il neo consigliere regionale Andrea Bernaudo, eletto nelle file della lista di Renata Polverini, promotore di una proposta di legge, di cui è il primo firmatario, per la creazione di un «Registro Pubblico Regionale». Con tale provvedimento propone non solamente di «agevolare il diritto di accesso e d’informazione dei cittadini quale presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza e di buona amministrazione», ma anche di «rispondere alla crescente volontà da parte dei cittadini e dei contribuenti di ricevere informazioni dettagliate sulle attività legislative e deliberative degli organi istituzionali nonché sulla gestione amministrativa e finanziaria delle agenzie, aree, società, enti pubblici dipendenti e Ipab di interesse regionale». Una bella responsabilità per i politici.
Ma non si limita certamente solo a questo la proposta di legge di Bernaudo: la Regione è chiamata ad adottare tutti i provvedimenti necessari a rendere pubblica la situazione patrimoniale e reddituale dei consiglieri, dei componenti della giunta, dei dirigenti della regione Lazio, dei soggetti titolari di incarichi e di contratti di consulenza esterna di nomina politica regionale negli organi ed enti di gestione e di amministrazione.
Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, i soggetti interessati dovranno trasmettere agli enti in cui sono stati nominati un pacchetto completo di dati tra cui l’importo di qualsiasi emolumento percepito dall’ente durante il mandato, la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari dell’anno precedente, l’elenco, aggiornato annualmente, dei beni mobili registrati e immobili a qualunque titolo detenuti ed utilizzati nonché delle partecipazioni in società. Non ultima la relazione semestrale dell’attività svolta nell’ambito dell’incarico ricoperto.
«La novità di questa legge, il cui testo è stato controfirmato dal gruppo della lista Polverini - sottolinea Bernaudo - è che una volta approvata, obbliga tutte le province e i comuni compresi nel territorio di competenza regionale, nel termine di dodici mesi dall’entrata in vigore della legge, ad uniformarsi al principio di partecipazione, trasparenza e buona amministrazione in attuazione dell’articolo 97 della Costituzione italiana».


Insomma, con l’approvazione di questa legge, la Pisana si avvierebbe ad assumere di fatto il ruolo di regione pilota per l’attuazione dei tanto reclamati principi di trasparenza amministrativa.

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