Cronache

Palermo, ancora malasanità: dose letale di chemioterapia uccide una mamma 34enne

Valeria Lembo deceduta dopo quasi venti giorni di agonia: sarebbe stata uccisa da una dose di un farmaco chemioterapico fino a dieci volte superiore ai livelli standard

Palermo, ancora malasanità: dose letale di chemioterapia uccide una mamma 34enne

Un altro caso di malasanità sconvolge Palermo dove la procura ha aperto un’inchiesta sulla morte di Valeria Lembo, deceduta ieri pomeriggio all'età di 34 anni, all’ospedale Cervello, dopo quasi venti giorni di agonia. Secondo gli inquirenti la donna, aggredita da un tumore alla gola al secondo stadio e mamma di un bimbo di sette mesi, sarebbe stata uccisa da una dose letale di un farmaco chemioterapico, fino a dieci volte superiore al livello standard.

Dopo la nascita del figlioletto, la donna si era sottoposta alle cure della divisione oncologica di un altro nosocomio palermitano. Al Policlinico le era stata somministrata la terapia che si ritiene sia stata letale. Rientrata a casa la donna aveva accusato un malore: era seguito il ricovero al Policlinico e, dopo l’aggravamento delle sue condizioni, era stato deciso il trasferimento alla Rianimazione del "Cervello". Poi il decesso e l'immediata denuncia da parte del marito che ha accusato l'ospedale di "sovradosaggio" come causa dell'improvvisa morte.

L’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha subito chiesto al direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, una dettagliata relazione sulla vicenda. "Sono molto vicino ai familiari della signora Lembo - ha detto Russo - ed esprimo il mio profondo dolore per quanto avvenuto. Ho chiesto che vengano approfonditi con il massimo rigore tutti gli aspetti legati alla vicenda per fare luce sulle cause del decesso e verificare eventuali responsabilità da parte del personale sanitario".

Anche l’ospedale "Cervello" ha avviato una indagine interna: è già stata disposta l’autopsia sulla salma della giovane mamma che è stata trasferita nell’istituto di medicina legale.

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