Cronaca locale

Dispersione scolastica, alla Sicilia la "maglia nera"

Quasi 4 studenti su 10 non completano gli studi o hanno una preparazione poco adatta all'inserimento del mondo del lavoro

Dispersione scolastica, alla Sicilia la "maglia nera"

Con il diploma in tasca, ma senza le competenze minime per entrare nel mondo del lavoro. E succede per il 37 per cento degli studenti siciliani. E' questa la drammatica fotografia raccontata dai dati diffusi dallo studio Invalsi sulla dispersione scolastica. I dati, molto preoccupanti, si riferiscono agli studenti che non finiscono le scuole superiori o che arrivano al diploma finale con un livello di conoscenze di base troppo basso per proseguire autonomamente nel loro percorso professionale o formativo.

"La dispersione scolastica è un fenomeno nazionale e al Sud diventa drammatico perché alimentato da un contesto sociale ed economico ad oggi ancora particolarmente complesso - spiega l’assessore regionale siciliano all’istruzione e alla formazione professionale Roberto Lagalla - Come assessorato, abbiamo avviato la sperimentazione del tempo pieno scolastico in quindici scuole siciliane, individuate dall’Ufficio Scolastico Regionale nelle aree in cui il fenomeno dell’abbandono scolastico è particolarmente presente. Il prolungamento del tempo scolastico è sicuramente uno strumento fondamentale per favorire il processo formativo dei ragazzi, ampliando l’offerta dell’attività educativa e così contribuendo positivamente agli esiti scolastici".

La sperimentazione è stata avviata negli istituti comprensivi Salvatore Quasimodo di Agrigento, Vittorio Veneto di Caltanissetta, Cesare Battisti e Livio Tempesta di Catania, Francesco Paolo Neglia di Enna, Albino Luciani e Istituto Villa Lina di Messina, Rita Atria, Giovanni Falcone/Fondo Raffo e Giuliana Saladino di Palermo, Filippo Traina di Vittoria, Salvatore Chindemi di Siracusa e Nunzio Nasi di Trapani. I progetti, che hanno ricevuto una dotazione finanziaria di 100 mila euro, prevedono un’offerta formativa extracurriculare, anche in orario extrascolastico, che si articola attraverso il potenziamento degli insegnamenti di base, la riqualificazione degli spazi attrezzati interni ed esterni, l’implementazione delle dotazioni tecnologiche, esperienze laboratoriali con moduli declinati su artigianato, attività teatrali, sportive, artistiche, musicali, gite d’istruzione o esperienze di alternanza scuola-lavoro. Ed il finanziamento regionale supporta anche le spese per l’avviamento o il potenziamento del servizio mensa. Tutte con l'obiettivo di limitare la dispersione scolastica.

"Insieme a queste altre iniziative saranno avviate - aggiunge l'assessore Lagalla - a partire dal rafforzamento delle azioni di orientamento, per riuscire, nel tempo, a ridurre la percentuale di abbandoni scolastici e migliorare il livello delle competenze acquisite dai ragazzi che raggiungono il diploma di scuola superiore. L’idea è di affermare l’importanza della scuola come cuore pulsante della comunità, come luogo nel quale trascorrere utilmente il proprio tempo. Sono convinto che questa sia la direzione da seguire e assicuro alle famiglie la massima attenzione sul problema. Stiamo attivando ogni strumento possibile per intervenire positivamente sul processo formativo dei giovani studenti, ma è chiaro che ci vorrà del tempo per sovvertire la percentuale che oggi vede la Sicilia agli ultimi posti, sia per livelli di competenze che per tasso di abbandono scolastico".

Solo qualche tempo fa era stato presentato allo Zen di Palermo un altro progetto rivolto agli studenti che vivono in uno dei quartieri più difficili del capoluogo siciliano.

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