Cronaca locale

Messina, così gli ex "pentiti" di mafia hanno ricostruito il clan

Dopo aver riconquistato il territorio, il ritrovato clan mafioso si occupava anche del traffico di droga. L'operazione "Predominio" ha portato all'arresto di 14 persone tra cui 5 ex pentiti

Messina, così gli ex "pentiti" di mafia hanno ricostruito il clan

Prima il pentimento, poi il ripensamento. Erano tornati sul "campo" per riprendere la loro attività ma cinque ex pentiti della mafia messinese sono stati arrestati all’alba di oggi con l’accusa di avere ricostituito la cosca mafiosa ed aver ripreso il controllo del territorio di Messina con estorsioni e traffico di droga.

Come riporta il quotidiano Lasicilia.it, una vasta operazione antimafia che ha portato all'arresto complessivo di 14 persone tra esponenti di spicco e fiancheggiatori impegna da ore decine di poliziotti. Le persone fermate fanno parte di due pericolosissimi sodalizi criminali sovrapponibili tra loro e dediti, tra le altre azioni delittuose, anche all’estorsione ed al narcotraffico. L’operazione di polizia denominata "Predominio" e guidata da Maurizio de Lucia, procuratore capo della DDA, "costituisce l'epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina".

Le indagini

Come riferito dagli inquirenti, all’esito di una complessa attività investigativa, avviata nel luglio 2018 e continuata fino al marzo del 2019, "è stato possibile rilevare l’intento di alcuni ex collaboratori di giustizia i quali, una volta rientrati in città, si erano adoperati, in forma stabile ed associata, al fine di riaffermarsi nel panorama criminale locale, guadagnando un proprio spazio nel campo del traffico e spaccio di stupefacenti nonché attraverso l’intimidazione e l’estorsione". Tra le persone finite in manette ci sono alcuni personaggi di spicco dei clan degli anni '80 e '90, tornati in città dopo aver espiato la pena ed aver concluso il percorso di collaborazione con gli inquirenti.

Nel corso dell’indagine sono stati accertati numerosi episodi di spaccio di droghe ed è stato rilevato anche il possesso di armi da parte di alcuni degli indagati a chiara riprova della pericolosità di tali compagini criminali.

Mafia e droga a braccetto

Secondo le indagini, gli ex collaboratori di giustizia hanno dato vita ad una cellula di Cosa Nostra con l’obiettivo di riconquistare il territorio e tornare al potere. Intercettazioni, pedinamenti e analisi dei traffici telefonici hanno accertato l’esistenza di due organizzazioni criminali, una di tipo mafioso e l’altra con lo scopo del traffico di droga, legate tra loro da illeciti interessi in comune.

Alcuni componenti della cosca mafiosa facevano parte anche dell’organizzazione criminale di trafficanti di droga. Le organizzazioni "sorelle" avevano assunto un ruolo di spicco negli ambienti criminali tale da incidere sulle dinamiche della malavita messinese. Per decidere gli affari, gli associati si incontravano in un ristorante del centro gestito da uno degli ex pentiti. Alcuni degli indagati sono stati protagonisti di un’estorsione nei confronti del titolare di un’associazione culturale messinese che, minacciato con danneggiamenti, è stato costretto a dimettersi.

I dettagli dell’operazione di polizia saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei locali della Questura di Messina questa mattina alla presenza del Procuratore Maurizio de Lucia e del Questore Vito Calvino.

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