Cronaca locale

Palermo, sinistra in piazza per difendere Carola

Doppio sit in oggi a Palermo per manifestare contro il governo e sostenere la tesi della Sea Watch. Intanto l'associazione Assotutela ha deciso di depositare una querela nei confronti del capitano della Sea Watch per la manovra contro la motovedetta della Guardia di Finanza

Carola Rackete scortata dalla Guardia di Finanza
Carola Rackete scortata dalla Guardia di Finanza

È il giorno della manifestazione pro Carola Rackete e anche buona parte di Palermo aderisce. Il comandante della Sea Watch 3, che a 47 miglia dalla Libia ha soccorso 42 migranti, ha tenuto a lungo una battaglia con il governo italiano fino alla notte del suo arresto quando per l'ennesima volta ha violato i divieti della Guardia di Finanza ed ha attraccato di forza al molo di Lampedusa. Adesso anche il Pd sostiene la causa. "Anche il Partito Democratico sarà presente oggi alla manifestazione di solidarietà nei confronti del capitano della SeaWacht 3 Carola Rakete - dice il senatore Davide Faraone, segretario siciliano del Pd -. Parteciperemo insieme a oltre 60 associazioni, tra cui Legambiente, Acli, Comunità S.Egidio, Save the Children Italia, per chiedere maggiori tutele per chi fugge dalla disperazione e per manifestare la nostra vicinanza a Carola Rackete chiedendo il suo rilascio e il dissequestro della imbarcazione". Ma se c'è un fronte comune che la difende c'è anche una parte che la critica. L'associazione Assotutela ha deciso di depositare presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia-querela - in cui si ipotizza il reato di danno erariale - nei confronti del capitano della Sea Watch per la manovra contro la motovedetta della Guardia di Finanza. Anche il pm Patronaggio, parlando con la stampa al termine delle tre ore di interrogatorio con Carola Rackete, ha peraltro sostenuto che il contatto tra le due imbarcazioni non sia stato dovuto a un semplice incidente.

Il Comune, così come le associazioni e i partiti hanno indetto una manifestazione per le ore 18 con partenza da piazza Verdi al Teatro Massimo e un presidio al porto di Palermo a partire dalle 20. "Non ti lasceremo sola, ti sei battuta per una giusta causa, portare in salvo vite umane e saremo al tuo fianco con un popolo che prova indignazione e sgomento per quanto sta accadendo e che non vuole arrendersi a una politica fatta di odio, di sopraffazione nei confronti dei più deboli, di violenza", dicono il segretario della Cgil Palermo Francesco Piastra e la responsabile ufficio migranti Cgil Palermo Bijou Nzirirane. Dello stesso avviso anche Sinistra Comune che prende la palla al balzo per partecipare alla manifestazione. "Esprimiamo solidarietà a Carola Rackete e a tutto l’equipaggio della Sea Watch 3. Salvare vite non è reato; le ragioni umanitarie non possono in nessun caso essere derogate: la Sea Watch ha messo in salvo quaranta persone che rischiavano la vita. Carola si è sacrificata per portare a terra i migranti che non potevano trascorrere in mare una altra notte. La capitana deve tornare libera e le navi Sea Watch 3 e Mar Ionio di Mediterranea devono essere dissequestrate".

Il centro studi Pio La Torre rincara la dose. "La politica dei porti chiusi alle Ong non gradite al governo italiano non hanno bloccato gli sbarchi fantasma e ha isolato l’Italia in Europa senza ottenere alcuna modifica delle politiche Ue sui flussi migratori - spiegano -. In Italia e nel mondo si è aperta una guerra culturale e politica tra i sostenitori del cinismo assoluto contro coloro che invocano rispetto dei diritti umani e della solidarietà. È una guerra dichiarata dai cosiddetti sovranisti euroscettici o di Trumpiana e Putiniana simpatia, anche per distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali causati dalla mancata crescita economico-sociale e dall’aumento della povertà, della diseguaglianza e del disagio sociale diffuso.

Il fronte democratico italiano e internazionale si ribelli e operi per costruire in tempi brevi un’alternativa credibile al populismo e al sovranismo in nome dei diritti al lavoro, allo studio, alla salute, alla giustizia sociale, all’uguaglianza e alla solidarietà".

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