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Il Papa contro aborto e coppie di fatto: minacciano la dignità

Durante il discorso al Corpo Diplomatico accreditato in Vaticano, Benedetto XVI ha difeso la famiglia, "cellula fondamentale di ogni società" e ha criticato le "misure legislative che favoriscono l'aborto"

Il Papa contro aborto e coppie di fatto: minacciano la dignità

"Le politiche lesive della famiglia minacciano la dignità umana e il futuro stesso dell’umanità". A dirlo è Benedetto XVI, che difende "la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo con una donna" ed esprime preoccupazione nei confronti delle "misure legislative che non solo permettono, ma talvolta addirittura favoriscono l’aborto, per motivi di convenienza o per ragioni mediche discutibili".

Durante il discorso al Corpo Diplomatico accreditato in Vaticano, il Papa ha denunciato poi che "nel mondo occidentale ci sono leggi che si oppongono all’educazione dei giovani e di conseguenza al futuro dell’umanità". Insomma, ancora una volta, il Pontefice, davanti ai 180 ambasciatori riuniti nella Sala Regia, ha ribadito come "la famiglia sia la cellula fondamentale di ogni società e non una semplice convenzione sociale".

Secondo Ratzinger, "occorrono politiche che lo valorizzino e aiutino così la coesione sociale e il dialogo". In questo contesto, Benedetto XVI ha ricordato "con soddisfazione" come una espressione di "apertura alla vita", la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che "vieta di brevettare i processi relativi alle cellule staminali embrionali umane, come pure la Risoluzione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, che condanna la selezione prenatale in funzione del sesso".

Per quanto riguarda l'istruzione, il Papa ha ricordato come "la Chiesa Cattolica è sempre stata particolarmente attiva nel campo delle istituzioni scolastiche ed accademiche, con un’opera apprezzata che si colloca accanto a quella delle istituzioni statali" e per questo ha sperato che "tale contributo sia riconosciuto e valorizzato anche dalle legislazioni nazionali".

Il Papa ha invitato inoltre a non dimenticare le "gravi calamità naturali che, nel 2011, hanno colpito varie zone del Sud-Est asiatico, e i disastri ambientali come quello della centrale nucleare di Fukushima in Giappone", perché "la salvaguardia dell’ambiente, la sinergia tra la lotta contro la povertà e quella contro i cambiamenti climatici costituiscono ambiti rilevanti per la promozione dello sviluppo umano integrale". 

Sul rapporto con lo Stato, Benedetto XVI ha espresso l'auspicio  che "l'Italia continui a promuovere un rapporto equilibrato fra Chiesa e Stato e in tal modo possa essere da esempio anche per altri Paesi. Le relazioni tra la Santa Sede e lo Stato italiano hanno attraversato momenti difficili dopo l'unificazione. Nel tempo, però, hanno prevalso la concordia e la reciproca volontà di cooperare, ciascuno nel proprio ambito, per favorire il bene comune".

Il Pontefice, che riceverà il 14 gennaio il presidente del Consiglio Monti, ha fatto anche un accenno alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha ammesso la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, definendola uno dei segni incoraggianti a favore della libertà religiosa che si sono registrati nel corso dell’ultimo anno".

Non poteva infine mancare un pensiero ai cristiani uccisi in Nigeria e non solo e privati della libertà religiosa.

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