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Il Papa: "Il Natale non è una favola per bambini"

Il Pontefice prima dell'Angelus in piazza San Pietro: "Betlemme ai nostri giorni non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata ed attesa. Il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell'umanità in cerca di pace"

Il Papa: "Il Natale non è una favola per bambini"

Città del Vaticano - A pochi giorni da Natale il Papa, parlando ai fedeli prima dell'Angelus, si sofferma su uno degli argomenti cardine della cristianità. Betlemme, la città dove nacque Gesù, "purtroppo, ai nostri giorni, non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata ed attesa. Dio tuttavia - ha aggiunto il pontefice - non si rassegna mai a questo stato di cose".

Non è una favola per bambini "Oggi , come ai tempi di Gesù, il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell'umanità in cerca di pace": è quanto ha affermato papa Benedetto XVI, parlando ai devoti e ai turisti in piazza San Pietro, prima della preghiera domenicale dell'Angelus. Nel suo discorso rivolto alle migliaia di fedeli e turisti presenti, nonostante la temperatura rigida in Piazza San Pietro, papa Ratzinger ha ricordato come, mille anni prima di Gesù, a Betlemme fosse nato il "grande re Davide, che le scritture concordano nel presentare come antenato del Messia", in un unico disegno divino di pace. "Proprio quest'ultimo aspetto della profezia, quello della pace messianica, ci porta naturalmente - ha detto Benedetto XVI - a sottolineare che Betlemme è anche una città-simbolo della pace, in Terra Santa e nel mondo intero".

La ricerca della pace "Purtroppo, ai nostri giorni - ha aggiunto - essa non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata e attesa. Dio, però - ha scandito - non si rassegna mai a questo stato di cose, perciò anche quest'anno, a Betlemme e nel mondo intero, si rinnoverà nella Chiesa il mistero del Natale, profezia di pace per ogni uomo, che impegna i cristiani a calarsi nelle chiusure, nei drammi, spesso sconosciuti e nascosti, e nei conflitti del contesto in cui si vive, con i sentimenti di Gesù, per diventare ovunque strumenti e messaggeri di pace, per portare amore dove c'é odio, perdono dove c'é offesa, gioia dove c'é tristezza e verità dove c'é errore, secondo le belle espressioni di una nota preghiera francescana".

Il dramma dell'umanità "Oggi, come ai tempi di Gesù - ha ancora rimarcato il Papa - il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell'umanità in cerca della vera pace". "A noi - ha esortato - spetta aprire, spalancare le porte per accoglierlo. Impariamo da Maria e Giuseppe: mettiamoci con fede al servizio del disegno di Dio.

Anche se non lo comprendiamo pienamente, affidiamoci alla sua sapienza e bontà".  

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