Cronache

«Partenze» in tutti i porti

I segreti dello spettacolo teatrale portato in scena dalla compagnia Cargo di Voltri

Yuri Brunello

«Non terzo mondo, ma seconda Europa». Così Alessandra Vannucci, autrice del testo teatrale «Partenze» insieme a Laura Sicignano, ha definito la cultura brasiliana nel dare il titolo alla conferenza, organizzata dall’associazione italo-ellenica «Mediterraneo» a Palazzo Ducale. La conferenza, tra i tanti temi, ha toccato anche quello della composizione e realizzazione di «Partenze», lo spettacolo che lo scorso anno ha costituito l’evento dell’estate teatrale genovese. E che quest’anno verrà con tutta probabilità riproposto non solo a Genova, ma anche altrove (si parla di Massa Carrara e di altri porti italiani).
Perché un successo simile? «Si tratta di un allestimento che ha segnato il tutto esaurito lo scorso anno - spiega la Vannucci -. È ambientato all’interno del porto e consente allo spettatore, essendo uno spettacolo itinerante, di muoversi tra i personaggi e le loro storie, tra la loro vita e i loro sogni. I personaggi dello spettacolo sono alcuni emigranti che all’inizio del secolo scorso si apprestavano a raggiungere l’America». Per dare sostanza al testo, un incastro corale pieno di poesia fatto di episodi spesso realmente accaduti, la Vannucci ha trascorso mesi consultando materiali custoditi nei più diversi archivi, tanto a Genova quanto in Sudamerica, in particolare a Rio de Janeiro, dove ha insegnato e continua a insegnare, nonché a fare ricerca, in ambito universitario.
«In Brasile il mio bagaglio teatrale si arricchito moltissimo - continua la drammaturga del Teatro Cargo -. Nel fare la regista mi sono confrontata con un linguaggio teatrale differente da quello che prevale nell’attuale scena italiana. Ho scoperto e mi sono appassionata alla realtà del teatro inteso come forum in cui avviare una discussione politica. Ho lavorato al fianco di Augusto Boal, regista brasiliano che ha dato corpo a uno stile teatrale in cui il dissenso ha un peso molto forte».
Il sodalizio artistico con il Teatro Cargo di Voltri, avviato lo scorso anno in occasione di «Partenze», è destinato a continuare a lungo. Diversi gli spettacoli in cantiere. Uno di questi è intitolato «Sudore» e ha una particolarissima ambientazione: la palestra. I personaggi sono sei donne e un allenatore. Protagonista, nel contesto di un curioso meccanismo drammaturgico, il sudore del corpo in tensione. «Un altro nostro lavoro che andrà presto in scena - continua la Vannucci - si intitola “Darwin alle Galapagos” ed è incentrato sul periodo trascorso dal naturalista inglese nell’arcipelago del Pacifico». C’è infine «Mercenari Spa», di cui la Vannucci parla in questi termini: «Oggi la ribellione della tecnica auspicata dai peti futuristi quando inneggiavano all’Italia imperialista e cantavano la bellezza dei fiori che esplodono è in mano a organizzatissime multinazionali della guerra che rilanciano quell’estetica in prodotti da esporre in accessibilissimi scaffali. È grande la seduzione del gioco delle armi sul mappamondo ridotto a tela di radar o di play-station, indubbio il suo impatto spettacolare. Per questo abbiamo deciso di portare i “Mercenari s.p.a.

” sul palcoscenico».

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