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Pd, Bersani segretario: "Leader, a modo mio"

Circa tre milioni i votanti alle primarie del Partito democratico. Il candidato voluto da D'Alema ottiene il 50% dei consensi. Bersani: "Saremo partito dell'alternativa". L'incognita delle alleanze. Il caso Marrazzo scoraggia i tesserati nel Lazio, affluenza record nel resto d'Italia

Pd, Bersani  segretario: "Leader, a modo mio"

Roma - Pierluigi Bersani è il nuovo segretario del Partito democratico e succede a Dario Franceschini che aveva preso le redini del Pd dopo le dimissioni di Walter Veltroni. A dare l'annuncio è stato lo sconfitto annunciato di questa competizione per la guida del partito lunga e accesa, dopo che Bersani aveva già vinto nei congressi degli iscritti: "Pier Luigi Bersani è il nuovo segretario del Pd", ha detto in una conferenza stampa nella sede nazionale del Pd. "Gli ho telefonato - ha aggiunto Franceschini - e gli ho dato atto di questo riconoscimento". Ammissione piena della sconfitta dunque, per l'ex dc transitato ai vertiti del Pd, fine di una breve parabola con il testimone raccolto in un periodo grande difficoltà per il partito. Difficoltà che non sono certo finite perché ora si aprono scenari del tutto nuovi. Franceschini ha sottolineato come non fosse giusto "per il partito, per voi aspettare di vedere se ci sono due punti percentuali in piu' o in meno: il dato politico è che la scelta dei nostri elettori è quella di eleggere Pier Luigi Bersani nostro segretario". E se il Comitato Bersani parla di oltre il 50% dei consensi, e quello di Franceschini lo dà vincitore con il 48% (con un sottofondo di polemica fra i due schieramenti), quello che conta è il dato politico di una vittoria che ha visto protagonista, oltre a Bersani, Massimo D'Alema, l'uomo delle "scosse", sponsor del nuovo segretario e vero regista della vittoria iniziata con la conquista netta degli iscritti del partito, il vero motore del Pd: i militanti. Già, D'Alema, il leader che è deciso ad aprire anche alla sinistra, ad allargare le alleanze in un gioco profondamente diverso da quello imposto prima delle dimissioni da Walter Veltroni. Sinitra, o pezzi di sinistra, insomma che guardano con interesse alla vittoria di Bersani pronti a riallacciare una dialogo fino ad oggi chiuso. Con l'incognita di Rutelli e dei suoi, degli ex Dl in cerca di collocazione e di ruolo. Senza contare Di Pietro e l'Idv, su posizioni di giustizialismo estremo che guardano con diffidenza al cambiamento di guida dell'alleato-avversario.

"Nella vittoria di tutti c'è la mia vittoria" "Voglio cominciare con l'orgoglio per quanto successo, una grande prova di democrazia". Così  Pier Luigi Bersani ha annunciato la propria vittoriae. "E' una vittoria di tutti. E nella vittoria di tutti c'é la mia vittoria", conclude il nuovo segretario.

"Farò il leader ma a modo mio" "Farò il leader del Pd, ma lo farò a modo mio. Non il partito di un uomo solo ma un collettivo di protagonisti". Bersani segna subito le distanze, la caratura politica del "suo" Pd e annuncia che per prima cosa domani incontrerà "un gruppo di artigiani a Prato perché bisogna rompere il muro tra politica e lavoratori".

Mano tesa "Voglio rivolgere una parola di amicizia e rispetto per Dario Franceschini e Ignazio Marino. Lavoreremo insieme per il nostro partito. Voglio ringraziare Dario Franceschini che mi ha telefonato riconoscendo il risultato delle primarie".

"Partito dell'alternativa" Bersani sottolinea un passaggio importante che prefugura la sua linea: "Preferisco che il Pd si definisca un partito dell'alternativa piuttosto che dell'opposizione, perché l'alternativa comprende anche l'opposizione ma non sempre è vero il contrario". "stare in un angolo a urlare non porta a nulla". Il neo segretario intende avviare subito un confronto con le altre forze del centrosinistra .

I dubbi di Parisi Una prima voce fuori dal coro (preannuncio dell difficoltà prossime venture) arriva dall'ulivista Arturo Parisi. "Vedo che D'Alema esalta la chiarezza della scelta degli elettori. Chiarezza su che cosa? Certo sul vincitore. Attendiamo adesso che Bersani, non avendoci detto su quale linea cercava il consenso, ci dica finalmente dopo la vittoria su che linea ha vinto. Il fatto che ce lo dica D'Alema è già una conferma dei timori della vigilia".

Attacco al Pdl Il percorso congressuale e le primarie sono state da parte del Pd e dei candidati "una prova di trasparenza e spero che il nostro esempio induca qualcuno a riflettere sulla mancanza di trasparenza in altri soggetti politici a partire dalle forze che stanno al governo". "Noi - ha aggiunto - siamo stati un libro aperto, mentre non é ancora chiara la discussione in altri organismi politici a partire dalle forze che stanno al governo". "Siamo orgogliosi di essere quelli che stanno facendo un partito, realizzando così la Costituzione repubblicana, che conosce i partiti e non i popoli". "Siamo orgogliosi di fare un partito che non ha padroni, ma che fa congressi per scegliere chi li deve guidare".

Il Pd: quasi 3 milioni di votanti E' il dato definitivo delle primarie, che fa tirare un sospiro di sollievo agli organizzatori sulla partecipazione del popolo della sinistra, con il voto aperto anche ai sedicenni e agli immmigrati. Al di là delle previsioni buona la partecipazione in diverse regioni del Sud, come in Sicilia: a Palermo si è formata una coda di decine di cittadini presso il gazebo di piazza Politeama. File di elettori e il più alto numero di elettori in Lombardi e in Emilia-Romagna, la regione con il maggior numero di iscritti al partito, nonché patria di due dei candidati alla segreteria nazionale. Se c'é stato un 'effetto Marrazzo', questo ha pesato nei circa 650 seggi aperti a Roma e nel Lazio, dove, in controtendenza rispetto al dato nazionale, l'affluenza sarebbe inferiore del 30% rispetto a due anni fa.

Franceschini scherza: "Indeciso su chi votare..." "Voglio ringraziare - ha detto Franceschini - tutte le persone che stanno votando alle primarie. So che c'é tanta gente perbene che si sta recando alle urne per esprimere il proprio voto. E' una grande festa della democrazia, a prescindere da chi stiano votando". Ignazio Marino è entusiasta del dato della mattinata: "E' il 20% in più del 2007, quando alla stessa ora avevano votato circa 600 mila persone. Un dato che dimostra il desiderio di cambiamento degli italiani". "Una gran bella giornata, una grande prova di democrazia per il Pd e per l'opposizione, chiunque vinca tra noi". Dario Franceschini arriva alle 16 al gazebo di piazza del Popolo: "Sono indeciso su chi votare". All'uscita esibisce il tagliando numero 567, prova che noi le cose le facciamo per bene". Accompagnato dal vicesegretario da lui indicato Jean Leonard Touadi, Franceschini fa una breve passeggiata e incontra un gruppo di suoi concittadini che da Ferrara in gita a Roma. "Siete quì e quindi non avete votato? Cinquanta voti in meno", scherza alludendo al fatto che si possa votare solo nel collegio elettorale di appartenenza. Ora vado a casa e dormo e poi in serata starò tra il comitato e il partito".

Pier Luigi Bersani ritiene che le primarie "abbiano risvegliato la nostra gente e consolidato la convinzione che noi siamo la normalità". "In tutti i Paesi democratici infatti - rileva - ci sono partiti che discutono, in trasparenza, sul proprio futuro e sui propri vertici; solo noi abbiamo un partito con un padrone, ma è quella l'eccezione, noi siamo la regola. Non facciamo i congressi per risolvere le nostre 'beghe', ma perché pensiamo che nei partiti deve regnare la democrazia.

Qualche contestazione a provincia di Messina, a Napoli e a Massa. Nel primo caso a Brolo, davanti all'unico gazebo per le primarie, scambi di accuse fra i sostenitori delle tre mozioni: alcuni esponenti del circolo che sostiene Dario Franceschini e il candidato alla segreteria regionale Giuseppe Lupo, pagano - sostengono gli avversari - la prevista quota di due euro agli elettori. Spintoni e schede a soqquadro nel capoluogo campano, per una controversia relativa a una persona senza certificato elettorale che intendeva votare. A Massa, scambio di offese tra il sindaco Pucci e il presidente del seggio, che gli ha contestato il diritto di voto in base allo statuto del partito. Il problema è nato alle scorse amministrative, per le quali non furono fatte le primarie, quando Pucci si è candidato con una lista civica, vincendo le elezioni al ballottaggio contro il candidato ufficiale del Pd. Minacce, infine, contro la candidata alla segreteria regionale del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. Un caricatore di pistola vuoto, con un foglietto di insulti, è stato trovato in un seggio di Trieste.

Nanni Moretti: "Voto Franceschini" Ha detto Nanni Moretti in un'intervista a Sky TG24, aggiungendo che, nella giornata delle primarie, non intende dire altro che la sua preferenza su chi tra i candidati sia migliore per il Pd. "Sono un tifoso delle primarie". Alla famosa esortazione cheMoretti rivolgeva in un suo film a Massimo D'Alema ("Dì qualcosa di Sinistra"), non c'é stata risposta. "Il problema è che cose di Sinistra in questi anni non sono state dette né fatte". "La Sinistra - ha aggiunto il regista - non ha mai rivendicato una propria identità ". Ed è clamoroso, ha aggiunto Moretti, che contro certe gravi posizioni della Lega "la Chiesa ha avuto parole più decise della Sinistra". Moretti poi, ricordando la sua esperienza nei Girotondi quando dal palco in piazza Navona dichiarò:"con questi dirigenti non vinceremo mai", ha affermato:"mi dispiace molto aver avuto ragione". "Ma oggi non è il giorno delle polemiche - ha aggiunto - è il giorno delle primarie e a me le primarie piacciono".
Franceschini: grazie Nanni... "Grazie Nanni! Prometto, dirò qualosa di sinistra...". Dario Franceschini ringrazia così, in un messaggio su twitter, Nanni Moretti che ha dichiarato il suo voto per il segretario alle primarie del Pd.

Cicchitto: "Esercizio anomalo, partito allo sbando" Fabrizio Cicchitto boccia le primarie del Pd. "Un esercizio anomalo, non chiaro, espressione di un partito allo sbando", le ha definite dalla prima Festa provinciale della Liberta a Modena, dove è stato intervistato dal direttore del quotidiano 'l'Informazione di Modenà, Eugenio Tangerini. "Paradossalmente in queste primarie - ha sostenuto -il presidente dei deputati Pdl - potrebbero votare tutti, compreso gli elettori del centro destra, che non credo comunque ne abbiano tempo e voglia.

Certo è che se il risultato di queste primarie rovesciasse il voto emerso dalla consultazione degli iscritti, il caos sarebbe totale e la situazione per il Pd davvero drammatica". 

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