Politica

Pd Sicilia sempre più in difficoltà: anche Gela boccia l'alleanza con Lombardo

Anche il terzo referendum degli iscritti sull'appoggio alla giunta Mpa segna il no alla politica della segreteria regionale. Ma il partito non cambia linea e conferma il sostegno al governatore

E tre. Dopo Caltagirone e Enna, anche i democratici di Gela bocciano la politica della segreteria regionale del partito, quella che nonostante la fronda interna ha deciso di allearsi col governatore Mpa, Raffaele Lombardo, provocando di fatto il ribaltone che ha fatto cambiare colore al governo dell'Isola. A Gela ha votato uno solo dei due circoli, quello che fa capo al deputato Miguel Donegani, composto da 2.693 tra iscritti e simpatizzanti. Il risultato è bulgaro: il "no" ha ottenuto 2.589 voti (96,2%), appena 103 i "sì" (3,8%) e una scheda bianca.
Un risultato nettissimo. Che fa il paio con quelli altrettanto netti di Caltagirone e Enna, rispettivamente 97,4 per cento e 97 per cento. Un plebiscito, insomma, contro la segreteria di Giuseppe Lupo e comunque contro i democratici siciliani che in barba alle polemiche interne sono andati avanti sulla linea del sostegno al governo Lombardo pur di mettere all'opposizione, come è avvenuto di fatto, il Pdl (che nel 2008 aveva vinto le regionali in Sicilia portando all'incoronazione di Lombardo presidente) e i centristi, o almeno quella parte di ex Udc che ora fa capo al Pid. La domanda posta agli iscritti a Gela era: «Sei d'accordo che il Pd continui a sostenere il governo Lombardo alla Regione siciliana?» E l'esito è stato netto, anche se a votare a Gela è stata soltanto una sezione.
Porteranno a qualcosa i referendum? Sembra proprio di no. Dopo il flop di Caltagirone il segretario Lupo aveva ribadito la linea del partito, denunciando che l'esito del voto referendario era falsato perché al voto, a suo dire, erano andati molti berlusconiani. Comunque, le fibrillazioni nel partito restano altissime.

E i referendum che bocciano la segreteria non contribuiscono certo a calmare le acque.

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