Roma

Per il Pdl sindaco in rosa?

Giorgia Meloni e Alfredo Antoniozzi. Potrebbero essere loro i due candidati scelti dal Pdl per il Comune e la Provincia. Dopo una giornata passata con un tam tam di indiscrezioni, pronostici e smentite, alla fine questi sono i due nomi che circolano insistentemente. Il tutto però nella massima incertezza, poiché fino a tarda sera di conferme ufficiali non ne sono arrivate. «Io candidata? Mi lusinga, è una cosa che mi fa onore, ma non sono ancora stata contattata, bisogna prima vedere cosa ne penso io...», commenta Giorgia Meloni uscendo dall’Aula di Montecitorio. E questo mentre stringeva mani a deputati di entrambi gli schieramenti che si congratulavano con lei. La vicepresidente della Camera, almeno per ora, frena gli entusiasmi: «Sono contenta di tutte queste insistenze e non so se sia stato raggiunto l’accordo sul mio nome, ma è chiaro che dovrò parlarne prima con Fini, nulla è stato deciso». E se ancora ieri sera tardi il responsabile della Federazione romana di An, Gianni Alemanno invitava alla cautela («non c’è ancora nulla di definitivo»), il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Giro, contemporaneamente, dava qualche elemento in più: «Siamo disponibili alla candidatura di Giorgia Meloni a sindaco di Roma, e proponiamo Alfredo Antoniozzi alla Provincia».
Dunque, tramontata definitivamente la candidatura di Giuliano Ferrara alla poltrona di primo cittadino? Ancora non si sa. Certo è che la condizione posta dal direttore del Foglio e cioè l’apparentamento della sua lista al Pdl, è difficile da accettare. Del resto sia Silvio Berlusconi che Gianfranco Fini avevano espresso perplessità sin dall’inizio, definendo l’Elefantino «un candidato eccellente», ma rimanendo «indisponibili» a concedere apparentamenti con la sua lista anti abortista. Ferrara in giornata, partecipando ad una trasmissione di Sky Tg24 aveva lanciato al Cavaliere un ultimo appello: «Insieme o corro da solo». Arriva l’ennesimo no. «Ci farebbe perdere solo voti - spiega Berlusconi - perché il tema dell’aborto divide e non unisce e io non voglio farmi trasportare su un tema che deve restare fuori dalla campagna elettorale».
Il nome del candidato avrebbe dovuto essere annunciato nel pomeriggio, secondo quanto aveva detto Alemanno: «Sul nostro candidato si saprà qualcosa entro le ore 16». Invece nulla da fare. Fino a tardi, pare che Fini e Berlusconi siano rimasti in stretto contatto per valutare chi candidare come anti-Rutelli. Alla fine, però, il rebus Ferrara-Meloni non viene risolto. La fumata bianca sul candidato del Pdl in Campidoglio, dicono dagli ambienti di An, dovrebbe arrivare oggi in mattinata.

Il condizionale, però, continua a essere d’obbligo.

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