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Pedofilia, nuovo caso in Arizona: accuse al Papa

Scoppia nel sabato di Pasqua l’ennesimo caso pedofilia. Secondo dei documenti ottenuti dell’Associated Press, la Chiesa Cattolica avrebbe aspettato oltre dieci anni per sconsacrare un prete americano dell’Arizona riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori

Pedofilia, nuovo caso in Arizona: accuse al Papa

Washington - Scoppia nel sabato di Pasqua l’ennesimo caso pedofilia. Secondo dei documenti ottenuti dell’Associated Press, la Chiesa Cattolica avrebbe aspettato oltre dieci anni per sconsacrare - nel 2004 - un prete americano dell’Arizona riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori, nonostante sin dai primi anni Novanta l’allora vescovo di Tucson, Manuel Moreno, avesse segnalato il caso il cardinale Joseph Ratzinger - il futuro papa Benedetto XVI - all’epoca a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede.

La ricostruzione dell'Ap Secondo i documenti in mano all’Ap un tribunale ecclesiastico nel 1990 accertò che nel 1978 il sacerdote Michael Teta aveva abusato di due bambini di 7 e 9 anni che preparavano la prima comunione, dopo il suo arrivo nella diocesi di Tucson, in Arizona. Il cardinale Ratzinger, informato della vicenda, l’8 giugno del 1992 scrisse al vescovo Moreno assicurandogli che si sarebbe occupato del caso. Il prete fu rimosso dal suo incarico da Moreno, ma affinché fosse sconsacrato era necessario l’intervento del Vaticano. Il 28 aprile del 1997 il vescovo Moreno scrisse nuovamente al cardinale Ratzinger chiedendogli di intervenire nel caso, ma solo nel 2004 Teta fu sconsacrato. I documenti sulla vicenda sono stati forniti all’Ap dall’avvocato delle due vittime degli abusi, Lynne Cadigan.

La corrispondenza interna Secondo la corrispondenza giunta nella mani dell’Associated Press, il vescovo Manuel Moreno si occupò della vicenda fin dall’inizio e chiese ripetutamente a Roma di Intervenire. Moreno, venuto a conoscenza delle accuse secondo cui padre Michael Teta aveva molestato vari bambini, in particolare due nel confessionale mentre li preparava alla prima comunione, istruì un processo canonico. Negli atti secondo l’Associated Press si legge che si ravvisava "quasi una qualità satanica nel modo di comportarsi verso i ragazzi e i bambini" di Teta. Lo stesso Moreno rimosse Teta dall’incarico ma il sacerdote continuava ad essere pagato e a lavorare con dei minori fuori dalla chiesa di Tucson. Il vescovo di Tucson chiese allora per sconsacrarlo l’intervento del Vaticano e in particolare della Congregazione per la dottrina della fede, coinvolta perché gli abusi avvenivano nel confessionale.

Le "colpe" della Chiesa Secondo i documenti forniti alla Associated Press dall’avvocato Lynne Cadigan, legale dei due ragazzini molestati, in una lettera dell’8 giugno 1992, l’allora cardinale Joseph Raztinger prometteva a Moreno di occuparsi del caso. Cinque anni dopo, il 28 aprile del 1997, Moreno riprese la penna. "Il caso è iniziato sette anni fa" scriveva Moreno. "La prego di assistermi in ogni modo che potrà per accelerare le procedure". Passarono però altri sette anni prima che Teta smettesse di essere prete. La Associated Press sottolinea che i casi di abusi venivano trattati in maniera disomogenea dal Vaticano fino al 2001 quando fu proprio Ratzinger a ordinare che tutti i casi passassero attraverso la Congregazione per la dottrina della Fede. E cita il caso di Robert Trupia, sempre in Arizona. Anche di lui si occupò il vescovo Moreno ritenendolo colpevole di abusi e lo sospese dall’incarico nel 1992, chiedendo che fosse sconsacrato; i documenti che riguardavano il caso però dovettero essere inviati alla Congregazione per il Clero e alla Segnatura Apostolica. Moreno scrisse alla Congregazione per il clero, secondo l’Ap: "Abbiamo la prova di reati contro persone che erano affidate a lui", ritenendo che Trupia potesse essere "fonte di scandali maggiori in futuro". Il caso approdò nell’ufficio di Ratzinger. Il 10 febbraio 2003, Moreno scrisse all’allora cardinale; il giorno prima un giornale locale aveva pubblicato un articolo su Trupia, che guidava una Mercedes e viveva in un condominio vicino Baltimora. Moreno scrisse che Trupio era "Un enorme fattore di rischio per i bambini e gli adolescenti che potrebbero entrare in contatto con lui". Non si sa se Ratzinger rispose. Moreno si ammalò di Parkinson e di cancro alla prostata; Papa Giovanni Paolo II approvò il suo pensionamento anticipato. Su Trupia però Moreno scrisse ancora in Vaticano e del caso si occuò anche l suo successore, il vescovo Gerald Kicanas.

Trupia fu sconsacrato nell’agosto del 2004. 

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