Stile

Pellicce, pelle e paillettes Bimbi vestiti come i grandi

I ragazzi di Blauer hanno il bomber ricamato Cappottino di montone ecologico per Scervino Junior

Lucia Serlenga

Firenze La cronaca irrompe a Pitti Bimbo, il salone dell'abbigliamento e di lifestyle per i più piccoli che chiude oggi i battenti a Firenze per richiamare l'attenzione, negli stand o in altre sedi, su terremoto e solidarietà (Renzo Rosso e Tomaso Trussardi dicono di essere a disposizione delle autorità per progetti precisi), su bullismo come piaga sociale (ne dibatte l'onorevole Nunzia De Girolamo con Teresa Menes presidente dell'associazione A.I.PRE.B annunciando un progetto del brand Jackerson Junior per la prevenzione), su solidarietà (Simonetta sostiene Anticito, una onlus che aiuta le famiglie costrette a fronteggiare il citomegalovirus congenito). E poi si discute di aspetti più pertinenti al settore: d'imprenditori cinesi che in Toscana hanno acquisito il brand Alice Pi e in azienda vogliono solo lavoratori italiani per un made in Italy che piace ai ricchi cinesi; di Monnalisa e del suo negozio di Hong Kong giunto a break even in soli due mesi; qualcuno saluta con sollievo i compratori russi e ucraini tornati a fare ordini, altri osservano che al salone fiorentino, uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale con oltre 500 collezioni, bisognerebbe dedicare più risorse. Ovunque si apprezzano collezioni impeccabili come quelle degli adulti.

I ragazzi giocano a fare i duri con i pezzi più strong di matrice sportswear ma non disdegnano abiti e smoking fatti come quelli del papà quando si tratta di accompagnare bambine vestite come principesse con tulle e lustrini, broccati e paillette e soprattutto pellicce. «Come tutte le mamme quando ho voglia di acquistare qualcosa di bello sono disposta a spendere» confessa Federica Fusco D'Amore responsabile della linea Blauer Junior dedicata a maschi e femmine dai due ai sedici anni. «Prediligo capi molto curati e con garanzia di protezione assoluta» aggiunge mettendo in evidenza il successo di capispalla confezionati con tessuti antivento e antifreddo perché riscaldati con piuma, con ovatta o con orsetto e quelli ispirati alle divise delle guardie forestali dei parchi americani. Speciali, tra una magnifica teoria di modelli che comprendono i celebri piumini ma anche maglie e felpe e persino due pantaloni da montagna, il bomber ricamato per lui e il parka svasato in raso per lei. Tuttavia, l'ossessione delle bambine per il prossimo inverno sarà la pelliccia, eco s'intende. Da Ermanno Scervino Junior eccelle il cappottino di montone ecologico con dettagli in vernice nera e patch full color ricamate. La giacca in eco- pelliccia da Dondup Kidswear è in un blu bellissimo, perfettamente coordinabile a quello dello smoking con tanto di papillon e gilet in velluto liscio realizzato per il ragazzo. Da Fun&Fun la pelliccia color miele goffrata è talmente micro da fare tenerezza: dedicata a un batuffolo di bimbetta mentre da Miss Grant la si trova sia di lapin sia eco in colori vivaci. Elisabetta Franchi, al debutto con la sua prima collezione «La mia bambina» prodotta e distribuita dalla Gimel di Putignano, ribadisce il suo spirito animal friendly con tanti piumini, cappotti e giacche e mette in campo i suoi pezzi iconici, dagli abiti con i tagli impero alle gonne a palloncino alta alle t-shirt impreziosite da ricami. Stesso spirito dell'adulto anche nella collezione Manuel Ritz Kids per una fascia di età da zero a sedici anni: fra i temi più gettonati, il botanic camouflage perfetto per il trend di gusto militare dove prevale il montone verde con interno in pelliccia. «Sono convinta che ai bambini sia necessario insegnare a capire la bellezza perché possano conservare nella memoria il loro vissuto di bambini» arguisce Imelde Bronzieri con la sua bellissima collezione Mi.Mi.

Sol sostenendo che nei vestiti deve tornare la regola del poco purché bello.

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