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Penati accanto a Zingaretti: “Debiti e tangenti” E a Roma si scatena la guerra dei manifesti

La "guerra dei manifesti" a Roma non si ferma. Dopo quelli di ieri contro il Cavaliere con Alemanno, oggi appaiono contro Penati e Zingaretti, accusati di avere solo "debiti e tangenti". Scoppia la polemica nella capitale

Penati accanto a Zingaretti: “Debiti e tangenti”
 
E a Roma si scatena la guerra dei manifesti

Roma - La capitale stamattina si è svegliata con alcuni manifesti sui muri  che raffiguravano Penati e Zingaretti, il presidente della provincia di Roma, con sotto la scritta: "Debiti e tangenti". I manifesti hanno creato polemiche sia a destra che a sinistra. Gli autori delle affissioni sono alcuni militanti della destra sociale e il movimento "Il popolo di Roma". Il sindaco Alemanno: "Esprimo solidarietà al presidente Zingaretti e invito questo gruppo a sospendere l’affissione perché stampare manifesti con le foto di esponenti politici è un modo di pessimo gusto di fare propaganda. Il fatto che troppo spesso questo metodo venga utilizzato dalla sinistra non deve indurre all’imitazione".

Irritato dalle affissioni Zingaretti ha detto che associare la sua "immagine alla parola tangenti rappresenta un atto di incivile dialettica politica fondata sulle ingiurie". La polemica sui manifesti a Roma va avanti da qualche giorno. Ieri ne erano apparsi alcuni firmati Pd con una foto di Alemanno e Berlusconi e la scritta: "Più tasse per tutti".

Un'immagine e uno slogan che ha fatto irritare non poco il centrodestra, con Alemanno che lo ha bollato come "simbolo di un'opposizione irresponsabile".

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