Alice for children

PENSIERI DI VIAGGIO: sorprese nelle baraccopoli

Il racconto della prima giornata tra gli slum di Nairobi. Sensazioni e impressioni di Luna Berlusconi 

PENSIERI DI VIAGGIO: sorprese nelle baraccopoli

Prima giornata a Nairobi. Oggi ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Quando ho deciso di partire per Alice Village, vi era sì la consapevolezza di entrare in un mondo nuovo, povero e malato, ma mai avrei potuto immaginare una realtà così assurda e priva di dignità come quella degli slum. Questa mattina per raggiungere la prime scuole di Alice for Children, negli slum di Kariobangi e di Korogocho, ho attraversato in pulmino le baraccopoli, città dentro le città, dove la sporcizia e gli escrementi fanno da pavimento, dove si cammina a piedi nudi e ci si sdraia per qualche ora di sonno. Terribile rendersi conto che chi vive quotidianamente questo stato di totale degrado sono migliaia di bambini.

Loro sono i protagonisti del mio viaggio, delle mie emozioni, ma soprattutto della sorpresa nel rendermi conto che c’è chi vive per sopravvivere ogni giorno, senza acqua, senza luce, senza speranza; sopravvivere contro le malattie, contro la violenza e gli abusi, che quotidianamente subiscono. Dopo qualche minuto però vi è stata una sorpresa ancora più grande e solo in quel momento ho iniziato a dare e a ricevere, perché quello era giusto fare. Questi bambini sorridono, giocano, ti prendono in giro, si emozionano, ti cercano con lo sguardo, ti danno il benvenuto in coro, urlando “how are you”, ti prendono per mano e adorano farsi fotografare. Solo allora capisci che per loro è tutto normale, non sanno che fuori vi è un mondo diverso, quello è il loro mondo e tu, quando arrivi tra loro, sei un regalo immenso. Questo è il ricordo che voglio portarmi a casa, voglio ricordare i loro enormi occhi scuri, le loro testoline rasate, le smorfie e le boccacce… voglio ricordare quando hanno cantato, ballato e persino recitato per me, quando ho servito loro da mangiare, riempiendo centinaia di piatti, quando hanno fatto finta di essere un esercito di piccoli soldati ed hanno dato a me il compito di ispezionarli. Con tutte queste immagini nel primo pomeriggio sono ripartita, questa volta per Alice Village, una piccola oasi nel deserto, un luogo dove la speranza di una vita migliore esiste ancora, dove non si sopravvive, ma si vive con dignità e voglia di crescere e fare… ma questa è un’altra storia.

Ve la racconto nei prossimi giorni.

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