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Pensionati uccisi a colpi d’ascia: sotto torchio amico della badante

Pensionati uccisi a colpi d’ascia: sotto torchio amico della badante

da Cosenza

A distanza di quasi tre giorni dal ritrovamento dei cadaveri di Ennio Greco e della moglie Maria Reda, di 74 e 72 anni, massacrati a colpi d’accetta, il giallo resta, ma in cima alla lista degli investigatori c’è un nome, un romeno che è stato messo sotto torchio.
Al momento la principale certezza dei carabinieri di Cosenza è rappresentata dal fatto che Ennio Greco e la moglie Maria Reda conoscevano il killer: nella casa dell’orrore a Mendicino il killer, infatti, ci è entrato, senza forzare porte o finestre, usando una copia delle chiavi dell'abitazione. Poi una volta giunto in camera da letto li ha massacrati nel sonno a colpi d'accetta e se n'è andato senza portarsi via neanche uno spillo.
Ieri è stata nuovamente interrogata dal sostituto procuratore di Cosenza Giuseppe Visconti oltreché dai carabinieri, Veronica, l’immigrata romena di 34 anni che faceva da badante alle vittime. Con lei sono stati ascoltati anche il convivente e l’ ex marito della donna, oltre ai vicini di casa e ai conoscenti della coppia.
I sospetti principali si sono subito concentrati intorno alla badante romena e alle sue conoscenze anche perché è lei l’unica persona, oltre al figlio delle vittime, Paolo, che era in possesso delle chiavi dell’abitazione. L’assassino, infatti, è entrato nella casa senza forzare la porta d’ingresso o le finestre. La donna, così come l’ex marito e il convivente, avevano subito fornito alibi all’apparenza molto solidi. Ma una svolta sarebbe imminente: i carabinieri hanno messo sotto torchio da ieri pomeriggio il convivente della badante, mentre il figlio delle vittime, Paolo, difende la donna romena: «Per me non è stata lei, era molto colpita dalla morte dei miei genitori».
Intanto si cercano riscontri dagli accertamenti e dai prelievi compiuti nella giornata di ieri dai carabinieri del Ris di Messina. I militari in camice bianco hanno rilevato alcune impronte sul manico dell'ascia usata per uccidere brutalmente i due coniugi e lasciata dal killer, a mattanza compiuta, all'interno dell'appartamento.
Il movente invece viene cercato in motivi di feroce rancore nati nell’ambito dei rapporti con le vari badanti che nell'ultimo anno hanno accudito Ennio Greco, falegname in pensione dal carattere fumantino, e la moglie. Negli ultimi 8-9 mesi almeno tre donne romene sono state licenziate per motivi tutto sommato poco chiari.
Dopo la scoperta dei cadaveri - come detto - sotto torchio degli investigatori dei carabinieri sono finite, in particolare, l'ultima badante dai capelli rossi, Veronica, di 34 anni, l’ex marito, Christian, muratore, e soprattutto il convivente Gianni, connazionale boscaiolo trattenuto per ore in caserma. «L’assassinio di Ennio Greco e Maria Reda è un fatto molto strano - dice l’avvocato Franz Caruso, che tutela gli interessi della famiglia Greco -.

Oltre all’efferatezza del crimine che è stato commesso - ha aggiunto l’avvocato - c’è una situazione d’incertezza in considerazione proprio della personalità delle vittime, persone del tutto tranquille e normali, senza problemi con nessuno e benvolute da tutti».

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