Economia

Petrolio record, diesel a 1,30 euro

L’Italia nel 2007 risparmia due miliardi. De Vita: "Effetto dell’euro forte" Il consumatore però paga di più: nuovi aumenti al distributore per gasolio e benzina verde

Petrolio record, diesel a 1,30 euro

Milano - La bolletta petrolifera 2007 si attesterà a «26-26,5 miliardi di euro», contro i 27,6 miliardi dello scorso anno, ha detto ieri Pasquale De Vita, presidente dell’Unione petrolifera (Up), all’agenzia Agi. «Fino a qualche tempo fa prevedevamo la bolletta abbastanza più contenuta rispetto a quella dell’anno scorso - ha aggiunto - ora prevediamo che resti ancora contenuta, grazie anche al paracadute dell’euro, ma arriveremo a 26-26,5 miliardi di euro. Tuttavia, se non ci fosse stato l’euro forte a far da paracadute, saremmo arrivati a 28-28,5 miliardi. La valuta europea ci ha così fatto risparmiare un paio di miliardi». E ieri l’euro ha dato ragione al presidente dell’Up, raggiungendo la quota record di 1,4874 contro il dollaro (per poi ripiegare), mentre il prezzo del greggio è rimasto sostanzialmente stabile, appena sotto la soglia dei cento dollari.

Ma com’è possibile che la bolletta scenda e che i prezzi del gasolio e della benzina salgano, in maniera vertiginosa (ieri il gasolio auto ha superato 1,3 euro)? Secondo fonti dell’Up i motivi sarebbero da ricercare in due direzioni: il calo dei consumi, pur contenuto (circa il 3%), e il fatto che l’aumento dei prezzi dei carburanti è avvenuto soprattutto dopo l’estate, mentre i calcoli dell’Unione petrolifera sono «spalmati» su tutto l’anno, anche quando il prezzo del petrolio era ben più basso di quello attuale. Insomma effetto-euro sommato a effetto-media aritmetica danno un calo che il consumatore non sente. Anzi.

Dobbiamo aspettarci altri rincari? «Speriamo di no - è stata la risposta di De Vita - ma fare previsioni è difficile in questo momento, perché questi movimenti non corrispondono a quelli che sono i dati fondamentali, quindi sono dovuti a ragioni diverse. E queste ragioni possono incidere nei due sensi ancora per qualche tempo». «Fino a qualche mese fa la domanda era effettivamente superiore alla produzione - ha sottolineato De Vita - ma, adesso la produzione è tornata a essere superiore alla domanda, molto è dato anche dalla speculazione, cui qualche osservatore attribuisce il 20-25% del costo del greggio. Basterebbe che i Paesi produttori mettessero 2 milioni di barili in più al giorno sul mercato e la speculazione finirebbe. Ma, evidentemente, visto che la speculazione alza il prezzo anche a vantaggio dei Paesi produttori, questo non viene fatto».

Basterà poco, quindi, a far sì che nonostante la media annua e l’effetto-euro la bolletta petrolifera 2007 superi quella dello scorso anno. Tra l’altro, secondo calcoli di Nomisma Energia, il prezzo medio del petrolio in dollari è passato dai 65 del 2006 ai 73 del 2007, e anche quello in euro è salito, anche se in misura minore: da 52 a 53. Insomma, paghiamo comunque di più: se il prezzo del petrolio fosse rimasto ai livelli del 2000, oggi gli italiani avrebbero 20 miliardi di euro in più da spendere all’anno.

Non è poco.

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