Il più grande parco eolico offshore inaugurato all'estuario del Tamigi

Il più grande parco eolico offshore inaugurato all'estuario del Tamigi

Dal vento che fa muovere le pale di 175 turbine installate a circa 20 chilometri al largo della costa del Kent, di fronte all'estuario del Tamigi, deriva una quantità di energia sufficiente a soddisfare i bisogni di elettricità di mezzo milione di clienti britannici. È il primo dato che colpisce del più grande parco eolico offshore del mondo, il London Array, inaugurato al museo Turner Contemporary di Margate, Kent, alla presenza del premier inglese David Cameron.
L'impianto è stato voluto da un consorzio costituito da tre compagnie dell'energia: E.ON, ormai uno degli operatori più noti anche sul mercato italiano, Dong Energy e Masdar. La realizzazione del parco ha richiesto, fino a questo momento, un investimento di circa 2 miliardi. «Il lavoro, considerate anche le condizioni del Mare del Nord, non è sempre stato facile - ha sottolineato Johannes Teyssen, ceo di E.ON - ma in tutte le fasi ci siamo focalizzati sulla collaborazione e il lavoro di squadra, elementi essenziali nei grandi progetti come questo». Ciascuna delle 175 turbine, fornite da Siemens, ha una capacità di 3,6 MW. Una rete di cavi sottomarini collega gli aerogeneratori tra loro e con due sottostazioni offshore a una tensione di 33 kV. Le due sottostazioni trasformano l'elettricità a 150 kV e la inviano a un'altra sottostazione, questa onshore, che la eleva a 400 kV e la immette nella rete nazionale. Al termine di quella che è stata definita la «fase 1» del progetto, il London Array ha una capacità installata di 630 MW. Sempre Teyssen ha toccato altri punti importanti da considerare quando si parla di energie rinnovabili. "La sfida, ovunque ci troviamo, sarà sempre più quella di fornire energia conveniente a bassa emissione di anidride carbonica, ma allo stesso tempo in grado di garantire la continuità del servizio». Per favorire la convenienza è auspicabile una progressiva riduzione dei costi dei materiali e dei servizi, un aspetto che tanto l'evoluzione tecnologica quanto l'esperienza che si sta accumulando nell'industria delle energie alternative saranno in grado di garantire nei prossimi anni. «Le rinnovabili - ha chiosato il numero uno di E.ON - non potranno essere sovvenzionate all'infinito. La strategia di E.ON mira alla riduzione del costo dell'energia rinnovabile».

E riferendosi alla produzione eolica ha aggiunto: «Obiettivo è ridurre i costi di realizzazione dei progetti offshore del 40% e di quelli onshore del 25% entro il 2015».

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