Cronache

Piano aziendale Amt, il consigliere di Municipio dà suggerimenti all’Amt

Piano aziendale Amt, il consigliere di Municipio dà suggerimenti all’Amt

Respinti con l’obbligo degli esami di riparazione. Il giudizio è senza appello per il piano industriale del 2011 predisposto da Amt di concerto col Comune. I consiglieri del Municipio Medio-Levante guidati da Pasquale Ottonello, martedì sera hanno bocciato all’unanimità la prossima rivoluzione del trasporto pubblico. Perché se i provvedimenti più pesanti riguarderanno il ponente cittadino, anche il levante verrà coinvolto, spiega il presidente della seconda commissione, Stefano Costa. In programma ci sono infatti l’accorpamento del 15 e del 15 barrato, oltre all’eliminazione del 43 e del 641. «Non è accettabile un progetto basato solo sull’aumento del biglietto e la diminuzione delle linee» spiega Ottonello. L’impressione è che l’azienda di trasporto e il Comune cerchino di «scaricare le loro responsabilità sulla manovra stessa» recita il documento approvato dal consiglio che verrà sottoposto al vice sindaco (responsabile del Trasporto Pubblico) Paolo Pissarello. Tanto più che, spiegano Beppe Damasio e Mario Cicchetti del gruppo Lealtà, quello degli investimenti è «l’unica strada da perseguire per risolvere i problemi». Problemi antichi, ricorda il capogruppo del Pdl, Fabio Orengo, che ripercorre i principali interventi sul trasporto pubblico a partire dal decreto Burlando del 1997. Ma è da un altro consigliere del Pdl che arriva la ricetta per incrementare i ricavi. Come? «La strategia non è ridurre i costi, ma diversificare il prodotto», spiega Daniele Mongiardino, 27 anni e di professione Revenue Management. Si va dalla tariffazione a tempo, in base ai chilometri percorsi e all’età. Senza contare i vantaggi che darebbero i biglietti elettronici ricaricabili come i cellulari e una gestione più efficiente della pubblicità organizzata per fasce orarie, pubblicità interattiva, promozioni, upselling, abbonamenti customizzati.

Insomma, la fantasia del marketing improponibile, forse, a una azienda che ha mantenuto l’acronimo della vecchia municipalizzata.

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