Un piano per case, uffici e infrastrutture intelligenti

Sono gli edifici, non le auto, a generare la maggiore quantità in assoluto di emissioni di CO2. Gli edifici consumano il 72% di tutta l’elettricità (il 50% di questa è sprecata), generano il 38% dei gas serra collegati all’elettricità e rilasciano nell’ambiente più emissioni delle vetture. Non tutte le costruzioni, ma quelle che non adottano un modello di consumo intelligente delle risorse e un utilizzo efficiente dell’energia. Perciò Ibm ha avviato, insieme a partner e clienti, un piano per realizzare edifici, uffici e infrastrutture urbane intelligenti. Un programma che prevede un centro di coordinamento che gestisca, non solo i data center e le infrastrutture It, ma anche i diversi asset, come le condutture dell’acqua, le attrezzature degli uffici, la chiusura delle porte, l’utilizzo delle stampanti, i sistemi di riscaldamento e i sistemi antincendio. Ibm fornisce una tecnologia in grado di gestire edifici direzionali, magazzini, fabbriche, centrali, laboratori, campus universitari, appartamenti, resort e tutti i tipi di edifici per risparmiare sui costi, gestire meglio i sistemi e ridurre le emissioni di gas serra. Secondo una recente indagine - Ibm Smarter Buildings - condotta da Big Blue su 6.486 impiegati in 16 città Usa, gli edifici direzionali americani si sono rivelati inefficienti, con forti ripercussioni in termini di perdita di produttività e maggiori costi. Sempre dall’indagine, per contro, emerge che il 65% degli intervistati parteciperebbe alla riprogettazione dello spazio di lavoro nei propri uffici per renderli più ecologici. Ascensori più efficienti, wc a basso flusso, maggiore utilizzo di fonti alternative di energia (solo il 14% dice di usarla in ufficio), un maggiore incentivo all’adozione di comportamenti ecologicamente sostenibili avrebbe delle ripercussioni più che positive su produttività, efficienza e risparmio energetico. Ibm sta lavorando con aziende, come Johnson Controls e Ricoh, per creare edifici più intelligenti e alcuni clienti, come Galveston National Laboratories e The Tennessee Valley Authority (Tva) negli Stati Uniti, stanno già implementando l’uso di queste nuove tecnologie.
Lo scorso anno, inoltre, Ibm ha creato un’alleanza industriale chiamata Green Sigma, insieme ad aziende specializzate nello sviluppo di contatori, nel monitoraggio, nell’automazione e nella comunicazione di dati e software per fornire soluzioni intelligenti per la gestione dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti e del gas.


I membri dell’alleanza stanno lavorando insieme per integrare i loro prodotti e servizi.

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