Roma

Il Piano nomadi corsa a ostacoli

È bastata una lieve accelerata sul Piano nomadi perché qualcuno riprendesse a soffiare sul fuoco, in concomitanza con fatti che dovrebbero far riflettere chi ha a cuore le sorti dell’integrazione nel rispetto delle regole. Nelle ultime 48 ore si sono susseguiti gli annunci del sindaco Alemanno sull’individuazione delle tre nuove aree destinate ospitare i campi attrezzati e sulla necessità di sgomberare gli insediamenti abusivi della Martora e della Muratella rispettivamente entro un mese ed entro la fine dell’anno. Ed ecco che ieri è stata la volta della Muratella, dove una violenta rissa ha visto coinvolti due gruppi di nomadi di diverse etnie, per un totale di una decina di persone. All’origine della rissa ci sarebbe stato un litigio tra i ragazzini di due diverse famiglie degenerata con l’intervento di uno degli adulti che avrebbe dato un calcio a un bambino. E dopo le botte e le violenze tra adulti, sarebbero state incendiate anche alcune auto. In via Alessandro Marchetti nei giorni scorsi la polizia municipale era intervenuta per avviare le operazioni di bonifica. Sul posto sono intervenuti anche polizia e carabinieri.
Sempre ieri mattina un incendio di sterpaglie e rifiuti è divampato nella discarica abusiva accanto al campo nomadi di via della Martora. Quattro squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate dalle 3.20 di notte alle 7 del mattino per spegnere le fiamme che avevano provocato anche una sorta di nube tossica giunta nelle vicine abitazioni. Sono stati oltre 20 gli interventi effettuati dai pompieri in un anno per spegnere incendi simili in quest’area in via della Martora. I vigili del fuoco hanno sollecitato un intervento del Comune per bonificare la zona poiché ritengono che i frequenti incendi, con il conseguente fumo nero che viene sprigionato, siano un pericolo per gli operatori e per la viabilità.
«Accogliamo con favore la delocalizzazione del Campo de La Martora - ha detto Daniele Ozzimo, Pd, vicepresidente della commissione Politiche sociali - ma sarebbe un errore farlo prima della costruzione dei nuovi campi anche alla luce della recente individuazione delle aree. Castel Romano è una sede ad oggi degradata e totalmente inadeguata ad ospitare oltre 1000 persone. Un altro grave errore, come dimostrano gli eventi degli ultimi giorni di tensioni tra etnie, sarebbe continuare a sovraccaricare Salone come l’amministrazione Alemanno sta continuando a fare con il rischio di trasformare il campo regolare in una vera e propria bomba ad orologeria».
Pronta la replica del presidente della commissione Sicurezza del Comune, Fabrizio Santori: «La sinistra tenta nuovamente di salire in cattedra e prova a indicare azioni da condurre sul tema nomadi. Ci spiace per gli esponenti dell’opposizione, ma il tempo per loro è ormai scaduto. Chi oggi critica, ha avuto modo di governare Roma ma non è stato capace di risolvere i problemi tanto che il governo, considerata la situazione diffusa di degrado, insicurezza e campi abusivi, ha nominato un commissario straordinario per risolvere l’emergenza. Questo per andare oltre i problemi dell’allora maggioranza, che da una parte si è mascherata dietro il falso buonismo, e dall’altra non ha riconosciuto gli elementi di illegalità che esistevano nei campi. Questa completa mancanza di azioni programmatiche ha generato un immobilismo che ha stratificato quella situazione che la giunta Alemanno sta affrontando con il suo Piano nomadi, frutto della condivisione con tutte le realtà coinvolte e che sta producendo risultati tangibili.

Un chiaro segno di svolta rispetto ai tanti disastri ereditati».

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