La Pietà di Michelangelo passerà il Natale in Duomo

La Pietà di Michelangelo passerà il Natale in Duomo

La Pietà Rondanini dopo la galera va in chiesa. La giunta milanese lo ha confermato ieri definendo in una delibera i prossimi spostamenti dell'opera di Michelangelo. Da marzo, o aprile, la scultura sarà ospitata a San Vittore, mentre a Natale si trasferirà in Duomo. Per poi tornare definitivamente al Castello Sforzesco, dove sarà pronto un museo a lei dedicato negli ambienti dell'ex ospedale spagnolo. Un anno itinerante per la Pietà, finora conservata nello stesso castello, ma in una posizione troppo nascosta secondo l'assessore alla Cultura Stefano Boeri. Nel complesso, restauro dei locali e trasferimento dell'opera, si tratta di un investimento di sei milioni di euro messi a disposizione dalla fondazione Cariplo. Denari che dovevano servire per il ripristino di una parte esterna della struttura, ma il cui finanziamento del progetto per l'assessore era stato sottostimato e non sarebbe stato dunque possibile portarlo a termine. E come per i criminali pericolosi per il trasporto e la permanenza della scultura sono state approntate misure di sicurezza imponenti, 700mila euro la spesa prevista, chiedendo il supporto di diversi esperti. Nella casa circondariale la Pietà sarà posta sotto a una teca, che nelle intenzioni di Boeri dovrebbe restare lì per ospitare altre opere, situata nella cappella centrale del carcere. Un luogo di passaggio per i dodicimila detenuti che transitano ogni anno a San Vittore, ma che non dovrebbe privare cittadini e turisti della possibilità di visitarla: al momento l'idea di massima, molti dettagli sono ancora allo studio, è di creare un sistema di prenotazione e poi di istituire gruppi di trenta persone. L'accesso sarà consentito dalle 16.30 alle 18.30, orario durante il quale è vietato muoversi dalle celle alle persone detenute. All'interno della struttura saranno predisposti dei documenti in tre lingue, italiano inglese e arabo, e dei detenuti formati con la collaborazione del Fai spiegheranno l'opera e la sua storia. Un coinvolgimento della popolazione carceraria che è fondamentale per le intenzioni di Boeri: «La presenza della Pietà servirà a portare visibilità anche alle condizioni in cui si vive dentro le nostre carceri e il ricavato dei biglietti, il cui costo sarà di dieci euro, sarà devoluto interamente per migliorare l'ambiente carcerario». Invece di lasciarla in magazzino aspettando la preparazione della sua nuova casa, questo il ragionamento dell'assessore, meglio usarne il potenziale: sia per focalizzare l'attenzione sul mondo dietro le sbarre, ambiente le cui pessime condizioni hanno di recente causato una condanna dell'Italia in sede europea, sia per parlare della reciprocità, è uno dei temi della statua, ad esempio tra San Vittore e la città.
L'idea dello spostamento della Pietà era però stata criticata aspramente da Vittorio Sgarbi, mentre aveva incassato l'appoggio di Salvatore Settis.

Una situazione non nuova visto che anche per lo spostamento del Quarto Stato si era scatenata la polemica.

Commenti