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Di Pietro compra pagina sull'HT: attacca l'Italia

Il leader Idv ha acquistato uno spazio sull’International Herald Tribune per raccontare a modo suo il lodo Alfano e caso Mills e accusare il premier. L'ex pm lancia l'allarme democrazia e si appella alla Nuova Internazionale

Di Pietro compra pagina sull'HT: attacca l'Italia

Roma - Prologo. Il senatore Antonio Di Pietro ha acquistato un’intera pagina dell’International Herald Tribune per rivolgere un «appello alla comunità internazionale» perché «In Italia la democrazia è a rischio»: giustamente, nella pagina, c’era una sua foto. Siamo in grado di fornire una rapida traduzione dall'inglese al dipietrese all'italiano.

«In Italia il governo Berlusconi ha proposto e fatto approvare la legge detta “Lodo Alfano”... Il Lodo Alfano rende improcessabili quattro cariche dello Stato italiano; il Premier, il Presidente della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato».

Traduzione. In Italia è stata fatta una legge sulla falsariga di altre presenti per esempio in Francia, Portogallo e Grecia: ma non rende «improcessabile» nessuno, sto straparlando. La legge sospende i dibattimenti che dovessero riguardare le succitate cariche solo nel periodo del loro mandato: poi riprenderanno da dove erano rimasti anche perché la prescrizione viene congelata. Ho scritto un appello lungo un chilometro ma queste cose basilari non ve le ho spiegate perché sono disonesto anche in inglese. La legge comunque risale a più di un anno fa.

«Il Lodo Alfano è stato voluto da Silvio Berlusconi per non essere processato per corruzione di un testimone... Il 17 febbraio 2009 l’avvocato David Mills, corrotto da Berlusconi, è stato riconosciuto colpevole... Senza il Lodo Alfano, Berlusconi potrebbe quindi essere condannato come corruttore».

Traduzione. Berlusconi ha voluto il Lodo Alfano per governare almeno una volta senza l'assillo di quelle procure che da 15 anni lo indagano e processano praticamente per ogni cosa. Per il resto, amici, ho scritto tre castronerie che voi paesi di common law avrete già notato: che non è stato ancora processato per corruzione, per esempio, e subito dopo che è un corruttore. Quel Mills è stato condannato in primo grado, sì, ma è perché il Tribunale non ha voluto aspettare che lui e Berlusconi fossero processati insieme come pareva logico a tutti. No, il fatto che Mills sia già stato condannato non rende automatico niente, anche perché il collegio che giudicherà Berlusconi sarà un altro. Infine: un Berlusconi senza Lodo Alfano potrebbe essere condannato come corruttore, ma anche senza, basta attendere la fine del mandato. Vi dirò di più: alla fine del mandato potrebbero persino assolverlo. Vi dirò di più ancora: io parlo parlo, ma l’Europarlamento di Bruxelles, il 22 aprile scorso, mi ha protetto con l’immunità parlamentare come avevo espressamente richiesto nel gennaio 2007. Una sciocchezza: mi avrebbero condannato al cento per cento per una diffamazione, avevo scritto per ben due volte che per un giudice, in realtà assolto, erano stati chiesti dieci anni di galera.

«Il Lodo Alfano è anticostituzionale... Il 6 ottobre 2009 la Corte Costituzionale deve pronunciarsi».

Traduzione. Stessa cosa, amici: sono dissociato. Prima dico che il Lodo è anticostituzionale, poi dico che la Corte Costituzionale non ha ancora deciso. Sono fatto così. Tra l’altro la Corte, che noi chiamiamo anche Consulta, in passato ha già bocciato una volta un Lodo analogo che poi è stato corretto e approvato dal Presidente della Repubblica, non so se l’avete presente: è quel pericoloso individuo che avete lasciato assieme a Obama per un’ora intera.

«Berlusconi e il ministro Alfano sono stati invitati a cena da un giudice della Corte costituzionale... i partecipanti hanno confermato la loro presenza. Non è ammissibile che due giudici e il possibile beneficiario delle loro decisioni si vedano in privato e di nascosto in prossimità del giudizio su una legge da cui dipende il futuro dello stesso Berlusconi».

Traduzione. Si sono visti a cena, sì, ma non di nascosto, sennò non l’avrebbero confermato. Si chiama vita privata. Nessuna legge la vieta. Ma io penso che se uno conosce un giudice costituzionale non debba vederlo mai più sinché campa, visto che per Berlusconi di ricorsi alla Consulta ce n’è uno ogni venti minuti. Capite, amici? Sarebbe come se nei vostri paesi un magistrato giudicante andasse a cena con un magistrato inquirente: una cosa impensabile. Voi del resto non avete la separazione delle carriere: non le hanno proprio mai unite. Comunque questa cosa l'ho raccontata perché così potremo dire che la decisione della Consulta sarà illecita in ogni caso: e già un altro allarme antidemocratico.

«Faccio appello alla comunità internazionale affinché diffonda informazioni ed eserciti pressioni per ripristinare i principi di libertà democratica».

Traduzione. D’estate mi annoio terribilmente.

In ogni caso questo appello è pagato col finanziamento pubblico, che mi frega.

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