Cronache

Pinerolo, asilo degli orrori: guarda il video choc

Sequestrato dai carabinieri l'asilo "Il paese delle meraviglie". Nell'ultimo anno erano stati ritirati 12 bambini, la denuncia dei genitori: i piccoli venivano insultati e chiusi in una stanza al buio: guarda le immagini girate dagli inservienti

Pinerolo, asilo degli orrori: guarda il video choc

Torino - Nemmeno un anno dopo lo scandalo dell'asilo Cip e Ciop di Pistoia, un'altra struttura per i piccoli finisce nel mirino delle forze dell'ordine: "Il paese delle meraviglie" a Pinerolo, in provincia di Torino. Le notizie sono ancora frammentarie, ma delle prime ricostruzioni lo scenario sembra del tutto simile a quello del nido toscano: bimbi maltrattati, costretti a mangiare il loro vomito e chiusi in una stanza la buio per punizione. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Ciro Santoriello. Al momento dentro l’asilo, dove ci sono ancora anche i bambini, ci sono i carabinieri.

Maltrattati i bambini vivaci Stamattina, al numero 41 di via Allaudi, oltre ai bambini sono arrivati i carabinieri che, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo della struttura. Sono state notificate alle tre responsabili dell'asilo le informazioni di garanzia, come indagate in concorso per maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli. Le indagini - spiegano i carabinieri di Torino - sono nate dalla denuncia, presentata a febbraio, da cittadino ed è stata poi "supportata dalle dichiarazioni testimoniali rese da personale attualmente impiegato nella struttura nonché da un ex- dipendente e da un genitore di uno dei piccoli ospiti dell’ asilo nido". I militari hanno così scoperto le responsabili dell’asilo - spiegano i carabinieri- maltrattavano la maggior parte dei bambini, ritenuti più vivaci, li offendevano con pesanti epiteti e frasi ingiuriose, e costringendo alcuni di loro a restare soli, per lungo tempo chiusi in stanze, al buio.

Negli ultimi due mesi dall’asilo sono stati ritirati 12 bambini, anche perchè la notizia dei maltrattamenti si era diffusa nella stampa locale.

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