Cronaca locale

Pioggia di coriandoli sotto il sole Sfilano i carri del Carnevale futurista In testa al corteo le maschere di Meneghino e Cecca con gli sbandieratori A seguire 600 ragazzi degli oratori milanesi e a chiudere gli artisti francesi

Pioggia di coriandoli sotto il sole Sfilano i carri del Carnevale futurista In testa al corteo le maschere di Meneghino e Cecca con gli sbandieratori A seguire 600 ragazzi degli oratori milanesi e a chiudere gli artisti francesi

Finale in grande spolvero per l’edizione 2009 del Carnevale Ambrosiano. Se scioperi, cortei di protesta e passerelle avevano suscitato ragionevoli timori per i festeggiamenti del sabato grasso, i milanesi non si sono lasciati scoraggiare e, complice un clima quasi primaverile, si sono riversati nel centro cittadino per farsi contagiare dal clima scanzonato di Arlecchino e compagni. Protagonisti della giornata colori e suoni della tradizionale sfilata dei carri allegorici che ha preso il via nel primo pomeriggio dai giardini di via Palestro per riversare la sua esuberanza in piazza Duomo, dopo aver seminato al suo passaggio una miriade di coriandoli. Ad aprire il corteo, come sempre, le maschere simbolo Meneghino e Cecca, quest'anno interpretata per la prima volta dall'attrice Cinzia Bregonzi. A seguito della loro bianca carrozza, dove ha preso posto anche l'assessore comunale al Turismo, marketing territoriale e identità Massimiliano Orsatti, un folto gruppo di sbandieratori e musici della città di Grugliasco oltre ai portatori di labari delle sei porte storiche di Milano accompagnati da dame e cavalieri rinascimentali vestiti di velluto, broccato e raso ricamati. A dare un tocco folcloristico ci ha pensato, invece, il gruppo Renzo e Lucia, testimone delle tradizioni popolari brianzole. È a questo punto che la tradizione ha lasciato il posto al Futurismo, tema scelto per questa edizione. I circa 600 ragazzi degli oratori milanesi e i loro carri hanno infatti dato vita a «Diamo i numeri», un’ironica parata che ha riportato tutti sui banchi di scuola, alle prese con operazioni, equazioni e grafici. Una festa da far invidia a Martinetti dove i numeri binari viaggiavano in locomotiva, i numeri reali portavano scettro e corona e i numeri primi erano succulenti piatti di pastasciutta intenti a scappare dai Mille (sì, proprio quelli di Garibaldi). Fiore all’occhiello della sfilata i numerosi ospiti stranieri, a partire dal gruppo catalano Artristras-Camaleò Teatro, 15 personaggi che, con forme e colori in perenne movimento, hanno portato nelle nostre strade un fluido teatro futuribile, fino al temerario uomo proiettile seguito dalla performance di danza e musica degli artisti del Takla improvising group. A chiudere il corteo i francesi della compagnia Off con le loro suggestive e gigantesche «Ruote di colori» e della compagnia Astrobulles, misteriosi personaggi venuti dal futuro e immersi in bolle elettromagnetiche capaci di effetti sonori e luminosi. Ad accogliere il corteo al suo arrivo in piazza Duomo erano poi già pronti i comici di Colorado cafè, chiamati a introdurre con le loro gag il gran finale: «Up?», uno spettacolo multidisciplinare.

Così quest’anno i milanesi hanno detto addio al Carnevale in vero stile futurista.

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