Rapporti

Pmi, entro il 2021 ben 60 miliardi di raccolta

Dopo i quasi 11 miliardi nel 2017, partenza positiva anche quest'anno. Chi sono i player

Lorenzo Corti

Dopo aver chiuso il primo anno con una raccolta netta che ha sfiorato gli 11 miliardi di euro, i Pir (Piani individuali di risparmio) sono partiti con il piglio giusto anche nei primi mesi del 2018. Mediolanum, che con 2,1 miliardi di raccolta è stata uno delle protagoniste assolute nel mercato dei Pir nel 2017, insieme a Intesa Sanpaolo, Amundi, Arca, Anima e Lyxor, ha già incamerato 200 milioni dall'inizio di quest'anno. In base a uno studio («I Piani Individuali di Risparmio (Pir): gli effetti su domanda e offerta di capitale nel mercato borsistico italiano») presentato da Intermonte SIM, Investment bank, in collaborazione con il Politecnico di Milano, l'industria dei Pir potrebbe raccogliere risorse per 60,1 miliardi entro il 2021, di cui 11,5 miliardi specificatamente a vantaggio delle mid-small cap quotate. I Pir, infatti, sono stati concepiti per costituire un «ponte» diretto tra il risparmio delle famiglie italiane e le piccole e medie imprese che rappresentano l'ossatura dell'economia reale del nostro Paese e, spesso, anche il meglio del Made in Italy, tanto apprezzato in tutto il mondo.

In base allo studio di Intermonte, i Pir, a un anno dalla loro introduzione, hanno fatto migliorare la liquidità di tutti i titoli azionari italiani quotati in Borsa, in particolare quelli compresi negli indici Star e mid cap mentre, sebbene sia ancora presto per riscontrare un rapporto di causa-effetto tra introduzione dei Pir e di nuove Ipo (offerte sul mercato di nuove matricole da quotare in Borsa), emergono segnali per essere fiduciosi nel medio termine. Intanto, l'industria del risparmio gestito continua a proporre nuovi Pir sul mercato, ma con caratteristiche sempre più distintive e specialistiche.

Schroders, per esempio, ha lanciato Schroder ISF Multi-Asset Pir Italia, una strategia che investe in azioni e obbligazioni prevalentemente italiane, in grado di sfruttare gli oltre 70 anni di esperienza nel multi asset della società britannica e che può spaziare non soltanto nelle azioni e nelle obbligazioni, ma anche nelle materie prime e nelle valute. SYZ Asset Management, la società di gestione patrimoniale istituzionale del Gruppo SYZ, è presente sul mercato italiano da molti anni con due fondi Pir compliant: OYSTER Italian Opportunities e OYSTER Italian Value, che sono ora divenuti conformi alla recente regolamentazione del settore. Lyxor, dal canto suo, ha annunciato il primo Etf Pir obbligazionario in Italia, che ha infatti la particolarità di avere un'esposizione azionaria nulla, con una scadenza media dei titoli in portafoglio di 0,4 anni per limitare l'esposizione al rischio di rialzo dei tassi.

Infine, Amundi, insieme al gruppo bancario Crédit Agricole Italia ha presentato Accumulazione Italia Pir 2023, il primo fondo target maturity che investe in modo graduale nell'azionario, impiegando la componente azionaria del portafoglio secondo le logiche dettate dalla normativa sui Pir.

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